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Unisci i puntini e... sarai nel deserto

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Unisci i puntini e... sarai nel deserto

Mappa a misura  di bimbo. Due pagine della guida Lonely Planet Kids «Esploriamo la montagna».
Mappa a misura di bimbo. Due pagine della guida Lonely Planet Kids «Esploriamo la montagna».

Sei capace di picchiettarti la testa con una mano e strofinarti la pancia con l’altra, contemporaneamente? È uno dei passatempi suggeriti dal libro Lo scaccia noia di Nicola Baxter, un rimedio per impiegare il tempo in modo utile e divertente durante tragitti più o meno lunghi. Il volume è l’ultimo dedicato ai bambini da Edt, la casa editrice italiana che da anni pubblica la versione nostrana delle guide Lonely Planet, le bibbie dei viaggiatori nate negli anni Settanta e che forse conosci per averle viste sulla libreria dei tuoi genitori. Preparati a partire: hanno appena lanciato la collana Kids, pensata proprio a te.

Ora però facciamo un passo indietro, concentrati, usciamo un attimo da Lo scaccia noia: il picchiettare e strofinare allo stesso tempo è una vecchia sfida, praticata in diversi momenti storici e a diverse latitudini, che come sai è la misura della distanza dall’equatore. Dall’Italia all’Australia, dove si pubblicano le Lonely Planet originali. È un’attività che può servire a qualcosa di complicato: conoscere se stessi. Anche questa è un’indagine abbastanza antica. Era scritto «conosci te stesso» sul tempio di Apollo, il dio del sole, a Delfi, in Grecia, più di 2.500 anni fa. Allora non c’era la scienza per spiegare i fenomeni naturali come il sorgere del giorno e della notte e si attribuivano a speciali divinità questi avvenimenti. Soprattutto, gli uomini e le donne provavano e si sforzano di comprendere il cielo stellato sopra di loro e la legge che governava, all’interno, i loro sentimenti. Si erano accorti – e la loro curiosità li guidava – che per farlo era utile mettersi alla prova, varcare confini, esplorare terre non conosciute, incontrare persone nuove, che mangiavano cose strane, che avevano abitudini diverse. In una parola: viaggiare. Nella nostra lingua si è imposta la derivazione dalla parola “via”. Ma se conoscessi il tedesco avresti la fortuna di apprezzare come la parola che traduce viaggiare, Fahren, sia imparentata con Erfahrung, cioè esperienza. Viaggiare è fare esperienza, cioè conoscere.

Come si fa a viaggiare? Come faccio a sapere dove andare se non conosco il Paese che visito? Cosa devo cercare se non so cosa trovare? Gli esploratori, che per definizione si spingevano in luoghi che non erano ancora stati descritti, disegnati, misurati, mappati nel mondo cosiddetto occidentale (formato da noi europei, per molti secoli), procedevano a tentativi: raccoglievano tutta la documentazione possibile, seguivano un indizio lasciato da viaggiatori precedenti, cercavano di mettersi in contatto con la popolazione locale. Ricordi Cristoforo Colombo? Si mise in viaggio perché si era persuaso che la terra fosse rotonda, e che quindi navigando verso Ovest si sarebbe potuta raggiungere l’India. Scoprì l’America, e battezzò indiani i nativi americani, ma questa è un’altra storia.

La nostra ci porta a un’epoca, in cui il mondo è già stato esplorato e i viaggi spesso si fanno per turismo. Cioè per diletto. E ci si prepara prima di partire. Come gli esploratori: si cerca leggere quello che già si sa sulla città o sul Paese che è la destinazione del nostro viaggio, per poi scegliere dove andare e che cosa vedere. Oggi ci sono libri appositi che contengono tutte queste informazioni: le guide, appunto. Le Lonely Planet sono diventate famose perché oltre alle descrizioni di castelli, chiese, musei e opere d’arte hanno cominciato a dare suggerimenti anche su dove poter mangiare bene o dove dormire spendendo poco. E ora hanno deciso di mettere al servizio dei bambini l’esperienza raccolta sul campo dalla redazione in anni di viaggi: Londra da scoprire, insieme a New York e Parigi, sono le prime tre città proposte, con itinerari tematici a prova di curiosità. Lo sapevi che ai Kew Garden della capitale inglese, la serra Prince of Wales Conservatory ospita esemplari carnivori come la pianta cobra? È a forma di brocca: il calice contiene un dolce nettare che attira gli insetti. Una volta dentro, i malcapitati scivolano dentro e vengono digeriti lentamente da un liquido. Per restare in tema giardini, segnati che al Jardin des Plantes di Parigi c’è una giostra dove si può fare un giro a cavalcioni di un dodo, una tartaruga con le corna, un tilacino (la tigre della Tasmania), un sivatherium (un antenato della giraffa), un panda o un gorilla: tutti animali estinti, o quasi.

Nella serie di libri Esploriamo… – rispettivamente: la città, il deserto, la montagna e l’oceano – troverai invece adesivi da attaccare, puntini da unire, differenze da scovare. Tutti giochi ambientati in luoghi reali, come la Walk of Fame dell’Hollywood Boulevard di Los Angeles, i murales di Buenos Aires in Argentina, le sabbie nere del vulcano Cerro Negro in Nicaragua, dove i più arditi scendono col surf. Ti è venuta voglia di partire? È proprio l’obiettivo della collana Lonely Planet Kids. Ogni viaggio è un’avventura dove puoi vedere posti strani e imparare che non siamo tutti uguali. E, come dicevamo all’inizio, puoi conoscere meglio te stesso e quello che puoi fare. A proposito, sei capace di toccarti il gomito con la lingua?

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