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Torna Sanremo, fra novità e conservazione. Tutti i numeri che…

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Torna Sanremo, fra novità e conservazione. Tutti i numeri che contano sulla kermesse

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Dopo le due edizioni «rivoluzionarie» di Fabio Fazio e le tre all'insegna della «restaurazione» firmate da Carlo Conti, Sanremo tenta un difficile equilibrio tra novità e conservazione, scommettendo su Claudio Baglioni direttore artistico, una figura che incarna insieme l'ex partner televisivo di Fazio e il padre nobile dell'italica canzonetta. La formula del Festival, in programma dal 6 al 10 febbraio, prevede non poche inversioni di tendenza rispetto agli ultimi anni, a partire dallo stop alle eliminazioni che tenevano molti cantanti alla larga dalla Riviera dei fiori. Ancora tutto da verificare come Pierfrancesco Favino e Michelle Hunziker, nelle vesti di conduttori, terranno il palco, come pure l'idea del piccolo grande direttore artistico di «obbligare» gli ospiti internazionali a cantare in italiano, ma conti alla mano la «scommessa» sembra vinta. Almeno fino a questo momento.

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Per dire: il budget investito dalla Rai per la produzione è di 16,4 milioni, lo stesso del 2017. Non è più tempo di vacche grasse, quindi i superospiti internazionali vanno centellinati – si parte da Sting e James Taylor, due habitué dei teatri italiani – ma proprio l'austerity consente alla kermesse di tenere la barra dritta: la raccolta pubblicitaria è stata finora quantificata dal direttore di Rai 1 Angelo Teodoli in 25 milioni. Merito innanzitutto di Tim, azienda che svolge il ruolo di main sponsor dell'evento. L’«attivo», finora, è di 9 milioni e ci sono tutte le premesse per fare meglio dell'anno scorso, quando gli spot portarono nelle casse di «Mamma Rai» qualcosa come 26 milioni. Tuttavia, a Viale Mazzini, prevale la cautela: «Puntiamo a uno share del 40%», ha detto Teodoli in conferenza stampa, «ma contiamo anche di superarlo». Cautela doverosa, essendo stata l'edizione del 2017 salutata da uno share medio del 50,7%, il più alto degli ultimi 12 anni. Sempre ragionando dei costi di produzione, il cachet di Baglioni dovrebbe aggirarsi intorno ai 600mila euro, una cifra non molto diversa da quella che ottenne Conti. Il «rimborso spese» per i Big in gara non dovrebbe discostarsi troppo dalla cifra solita, ossia circa 40mila euro.

E qui veniamo al senso della kermesse canora per le case discografiche: premesso che la musica, ai tempi dello streaming, muove molti meno soldi rispetto all'epoca delle vendite fisiche e che il Festival ha perso quella centralità per il mercato discografico che occupava fino agli anni Sessanta, c'è da dire che Sanremo, evento televisivo dell'anno ancora di più nell'anno della mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali di calcio, continua essere una notevole vetrina per gli artisti. Una ribalta che offre a chi vince o arriva piazzato maggior peso specifico.

Nonostante tutte le incognite del primo anno di gestione Baglioni, fino a questo momento le attese sono notevoli: lo testimonia il tasso di occupazione alberghiera del 95% che per la settimana del Festival si registrava già un mese prima del suo inizio. Arrivare al sold out, e a quell’indotto turistico stimabile intorno ai 4,6 milioni, da qui a una manciata di giorni sarà meno che uno scherzo.

Guardando infine al discorso “pubblicitario” Tim è per il secondo anno consecutivo il main sponsor unico del Festival di Sanremo, e la sua presenza sarà trasversale sui mezzi Tv, Radio, Cinema e Digital con spot dai 15 ai 120 secondi, sovraimpressioni, product placement nel prima e dopo Festival, presenza adv nel sito di Rai Play e nel sito ufficiale del Festival e attività di social network. Anche Mina farà “il bis”. «Mina – ha detto Luca Josi, direttore del Brand Strategy Media di Tim – sarà protagonista di 5 racconti, 5 storie, 5 telepromozioni, un’opera digitale in 5 atti». Non è escluso che la cantante possa comparire in forma di ologramma: «le tecnologie di oggi renderanno questo
spettacolo una vera sorpresa».

A questo la compagnia telefonica unisce la Tim Data Room, grazie alla quale saranno analizzati i dati digital sul Festival provenienti dalla rete e i trend legati agli argomenti delle giornate, agli ospiti e ai conduttori, nonché le opinioni espresse dal Web sullo spettacolo.

Un impegno, quello della telco, che si è riversato anche sul versante tecnologico, con un potenziamento della rete fissa e mobile per la cità di Sanremo, «posando – si legge in una nota – più di 65 chilometri di fibra garantendo 160 nuovi collegamenti ultrabroadband, superando così a Sanremo il 97% di copertura. Sono state anche installate 23 celle attive Lte con tecnologia di ultima generazione 4.5G, e collocate nella città ulteriori 8 micro antenne».

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