Cultura

A Palermo un’Antigone dalla parte dei migranti

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A Palermo un’Antigone dalla parte dei migranti

(Foto di Alessia Lo Bello)
(Foto di Alessia Lo Bello)

“Cruciale nell'Antigone di Sofocle è il conflitto tra la protagonista, che rimane fedele alle leggi divine e alla sua etica personale, e Creonte, che crede nella superiorità delle leggi dello stato e della moralità pubblica. Oggi, valori come empatia, giustizia e morale sono fondamentali per contestare il dilagante discorso pubblico nei paesi occidentali su questioni come cittadinanza, migrazione e diritti umani” scrive la scrittrice italo somala Ubah Cristina Ali Farah nella sinossi di Antigone Power, spettacolo teatrale che riscrive la tragedia ambientandola ai giorni nostri e che ha vinto il bando MigrArti del MiBact . Spettacolo che da stasera a sabato andrà in scena alle 21 nella sala Perriera dei Cantieri alla Zisa di Palermo.
Il progetto, scritto da Ubah Cristina Ali Farah, con la regia Giuseppe Massa e la drammaturgia di Giuseppe Massa e Margherita Ortolani e messo in scena dalla Compagnia Teatrale Suttu Scupa si è avvalso del contributo diretto dei giovani immigrati per approfondire le contraddizioni presenti nel sistema giuridico nazionale in merito ai flussi migratori e stimolare i nuovi italiani verso la partecipazione e la cittadinanza attiva. In scena, a fianco di attori e musicisti professionisti ci saranno anche i partecipanti al laboratorio.
“La nostra Antigone – spiega Giuseppe Massa - parla la lingua di mamma Africa, non rinnega le proprie origini, non dimentica che le leggi di dio, le leggi ancestrali, vengono prima di quelle dell'uomo e della politica: Pietas in primo luogo, e Perdono. Antigone ha ancora la capacità di piangere e combattere le ingiustizie in una Tebe tribale e multilingue che si risveglia dopo la guerra e che, durante il dipanarsi della tragedia, si trasformerà in un cimitero: le sue 7 porte diventeranno 7 tombe; Il ritmo e la vitalità lasceranno spazio al silenzio, al sangue e ai rimorsi di Creonte. Il re non è più re, Creonte, semplice uomo, si aggirerà nella città morta, colpevole di aver anteposto gli interessi dello Stato e la brama di potere, ai valori della famiglia e del suo stesso sangue. La rivoluzione della nostra Antigone è l'amore. L'amore al di sopra di tutto, più forte del Potere, dei soldi e della morte”.

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