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Dossier | N. 19 articoliMostra del cinema di Venezia, la 75esima edizione

A Venezia è il giorno di Lady Gaga, protagonista di «A Star Is Born» di Bradley Cooper

Una scena dal film «A star is born»
Una scena dal film «A star is born»

L'attesa dei tantissimi fan di Lady Gaga è stata finalmente appagata: la celebre cantante è arrivata alla Mostra di Venezia per presentare il film di cui è protagonista, «A Star Is Born».

Inserito fuori concorso, è l'esordio alla regia di Bradley Cooper (noto attore, co-protagonista del film) ed è l'ennesimo remake della pellicola omonima di William Wellman del 1937: il rifacimento più famoso è quello del 1954 con Judy Garland, ma si ricorda anche quello con Barbra Streisand del 1976.

Lady Gaga veste i panni di un'aspirante cantante, che verrà aiutata da Jackson Maine, una celebrità del mondo musicale, a trovare la fama. I due s'innamorano, ma mentre la carriera di lei spicca il volo, quella di lui crolla a causa dell'alcolismo.

Prodotto hollywoodiano privo di particolari pretese cinematografiche, è un film pensato per il grande pubblico e, soprattutto, per gli appassionati della diva americana, ma c'è anche spazio per alcuni momenti emozionanti, in particolare per quanto riguarda le numerose sequenze canore.

Giù dal palcoscenico, tanto Bradley Cooper quanto Lady Gaga dimostrano meno dimestichezza recitativa e anche dal punto di vista registico si sente la scarsa esperienza di Cooper nel maneggiare la macchina da presa.
Non manca anche qualche eccesso retorico, ma era forse inevitabile in una pellicola che cerca a tratti la lacrima facile, soprattutto nella parte conclusiva.

Da un regista esordiente, passiamo invece a uno degli autori più esperti e significativi del cinema francese contemporaneo: Olivier Assayas, che ha presentato in concorso «Doubles vies».

Una scena dal film «Doubles vies

Al centro della storia c'è Alain, un editore parigino di successo che fatica ad adattarsi alla rivoluzione digitale e nutre seri dubbi sul nuovo manoscritto di Léonard, uno degli autori con i quali collabora da lunga data, trattandosi dell'ennesima opera autobiografica incentrata su una relazione dell'autore con una celebrità di secondo piano. Selena, moglie di Alain e affermata attrice teatrale, è del parere opposto.

Dopo «Sils Maria» e «Personal Shopper», Assayas torna a riflettere con grande arguzia sui temi dell'analogico e del digitale, dei nuovi media e di come vengono gestite le informazioni al giorno d'oggi.

Il suo è un film di dialoghi, incisivi e caustici al punto giusto, oltre che capaci di proporre temi sempre interessanti, che si rivelano validi spunti di riflessione anche al termine della visione.

Merito anche di un cast in formissima, capitanato da Guillaume Canet e Juliette Binoche.

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