Cultura

Sturmtruppen, una mostra per ricordare Bonvicini

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cinquantenario

Sturmtruppen, una mostra per ricordare Bonvicini

Sono passati 50 anni dalla pubblicazione della prima striscia di Sturmtruppen su “Paese Sera”. Era il novembre del 1968 e Franco Bonvicini aveva vinto, con i suoi buffi soldati tedeschi, il concorso indetto dal quotidiano al Salone del fumetto di Lucca. Da allora le strisce sono state tradotte in 11 lingue e Bonvi avrebbe disegnato le Sturmtruppen fino alla sua improvvisa scomparsa, avvenuta nel 1995, quando fu investito da un'auto guidata da un uomo ubriaco.

Ora Bologna gli dedica una mostra - con oltre 250 suoi lavori provenienti dall'Archivio Bonvicini e in gran parte inediti - a Palazzo Fava fino al 7 aprile del prossimo anno.

VIDEO INTERVISTA / Sturmtruppen, Bonvi nel racconto della figlia Sofia (di Adriana Fracchia)

GUARDA IL VIDEO / Strumtruppen, una mostra a Bologna ricorda Franco Bonvicini (di Adriana Fracchia)

L'esposizione è curata da Claudio Varetto e dalla figlia di Bonvi, Sofia, che ci ha raccontato come Sturmtruppen faccia ridere in modo istantaneo per la rapidità della battuta. Battuta però che può racchiudere più significati e offrire diverse chiavi di lettura.

Oltre ai militari delle Sturmtruppen, in mostra ci sono anche excursus della vasta produzione artistica di Bonvi, da quella seriale con Cattivik e Nick Carter, a quella autoriale sino ad alcune opere pittoriche mai esposte, e a quelle vietate ai minori di 18 anni con Play Gulp, parodia erotica di tutto il mondo del fumetto. Bonvi di giorno stava con la famiglia e i figli, e di notte disegnava. E la figlia Sofia ricorda che di giorno giocavano insieme, ma quando la notte restava a dormire nella casa-studio del padre lui lavorava, e lei sentiva il suo pennino che scricchiolava sul foglio. E quel rumore la cullava, la confortava e la faceva sentire al sicuro.”

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