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Da «Varda par Agnès» al nuovo film di Téchiné, i…

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Cinema e media

Da «Varda par Agnès» al nuovo film di Téchiné, i 10 titoli più attesi della Berlinale 2019

In programma dal 7 al 17 febbraio, il Festival di Berlino 2019 propone un ricco cartellone, diviso tra grandi nomi e possibili sorprese.
Per provare a mettere ordine tra le tante proposte, ecco i dieci titoli imperdibili della kermesse tedesca:
Varda par AgnèsAgnès Varda lo scorso anno ha superato i 90 anni, ma per lei che è stata una delle protagoniste del cinema europeo della seconda metà del ventesimo secolo, il desiderio di raccontare (e di raccontarsi) non è ancora svanito. Come «Les plages d'Agnès» del 2008, questo nuovo progetto è un documentario autobiografico con cui la grande autrice belga torna a ragionare sulla sua vita e sul suo cinema.

La paranza dei bambini – Dal romanzo omonimo di Roberto Saviano arriva il nuovo film di Claudio Giovannesi, regista romano che aveva sorpreso con «Alì e gli occhi azzurri» e «Fiore». La speranza è che possa ripetere il successo di «Gomorra»: le premesse sembrano esserci tutte e si profila come uno dei protagonisti del concorso berlinese, dove sarà l'unico rappresentante di casa nostra.

Grâce à dieuFrançois Ozon è un regista che quando presenta un film a un festival fa quasi sempre parlare di sé, e non farà eccezione questa pellicola drammatica incentrata su un personaggio che vuole giustizia per un prete che aveva abusato di lui quando era piccolo. Nel cast c'è Melvil Poupaud, che era già stato il protagonista di uno dei più toccanti lungometraggi di Ozon, «Il tempo che resta».

One Second – Dopo il film d'azione «Shadow», presentato all'ultima Mostra di Venezia, il regista cinese Zhang Yimou torna al dramma intimista con questa pellicola incentrata su una relazione tra un appassionato di cinema che vive in una remota fattoria nella campagna cinese e una donna vagabonda con cui entra in contatto. Zhang Yimou a Berlino aveva già vinto l'Orso d'oro con il suo esordio «Sorgo rosso» e chissà che con questo film non si porti a casa un altro significativo riconoscimento.

Öndög – Il regista cinese Wang Quan'an aveva stupito tutti nel 2006 con «Il matrimonio di Tuya», film che a Berlino si aggiudicò addirittura il premio più importante: l'Orso d'oro. Quelle atmosfere rarefatte e quella messinscena essenziale potrebbero ritrovarsi in questo nuovo lungometraggio, un altro dramma ambientato in Mongolia, con cui l'autore spera di arricchire ulteriormente il suo palmarès.

The Golden GloveFatih Akin, regista tedesco figlio di genitori turchi, torna al Festival di Berlino (dove aveva trionfato nel 2004 con «La sposa turca») con un film incentrato su un serial killer che ha terrorizzato Amburgo negli anni Settanta. Il suo lavoro precedente, «Oltre la notte», aveva fatto molto discutere e anche questo nuovo progetto si preannuncia come un film che non lascerà indifferenti.

The Kindness of Strangers – Il titolo scelto come film d'apertura della Berlinale è la nuova pellicola di Lone Scherfig, regista danese che si era fatta conoscere con «An Education» del 2009. Incentrata su quattro persone che stanno attraversando un momento particolarmente difficile della loro vita, la pellicola vede un cast particolarmente ricco con protagonisti Zoe Kazan, Andrea Riseborough, Jay Baruchel e Bill Nighy.

Out Stealing Horses – Il norvegese Hans Petter Moland torna a lavorare con l'attore svedese Stellan Skarsgård, con cui era già stato a Berlino nel 2014 con «In ordine di sparizione», per questo dramma con al centro un uomo dal passato burrascoso, che si ritroverà proprio ad avere a che fare con una persona proveniente da un mondo che pensava non esistesse più.

Ghost Town Anthology – Regista da sempre molto personale e difficile da classificare, il canadese Denis Côté raramente lascia indifferenti e il suo ultimo lungometraggio potrebbe essere uno dei favoriti per la vittoria finale del festival. Ambientato in un villaggio piccolo e isolato, il film racconta di un incidente mortale di cui nessuno degli abitanti sembra voler parlare. Il film si preannuncia come un dramma esistenziale, sul tema dell'elaborazione del lutto e non solo.

L'adieu à la nuit – Altro grande autore presente fuori concorso a Berlino, André Téchiné porterà il suo nuovo dramma generazionale, con protagonista Catherine Deneuve. Il regista di «Rendez-vous» e «L'età acerba» (che ha compiuto 75 anni nel 2018) mantiene sempre vivo il suo sguardo profondo, oltre alla capacità di dare vita a personaggi credibili e con cui è facile empatizzare, come dimostrato anche nel recente «Quando hai 17 anni», presentato nel 2016 proprio a Berlino.

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