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Dossier Anastasio cantante vanesio

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    Dossier | N. 68 articoli Graffi e stroncature: l’archivio di Vivissime condoglianze

    Anastasio cantante vanesio

    «Attanasio cavallo vanesio», cantava la buonanima di Renato Rascel. Chi è più vecchio se lo ricorda: erano i primi anni Cinquanta, con il boom economico davanti e la “Nottata” appena passata. Mezzo secolo dopo, si cambia cavallo: al posto di Attanasio c'è Anastasio cantante vanesio, rapper vincitore della 12esima edizione di X Factor con l'inedito La fine del mondo (nel senso del titolo dell'inedito). Il pezzo è una risciacquatura in mainstream della gloriosa tradizione hip hop napoletana: «Scendetemi di dosso con ‘sta fretta di decidersi, voi non fatemi alzare dal letto». Tanti compromessi per un genere che non ne vorrebbe: niente dialetto, ma forte accento dialettale; niente Rivoluzione, ma ribellismo general generico; niente Curre curre guagliò , ma una mesta ammissione: «Mai corso una maratona, superato ostacoli, non ho mai visto il Napoli di Maradona». Riassumendo: un vorrei ma non posso che, secondo i fini analisti della contemporaneità, è «nichilismo alla Nietzsche», una «dichiarazione di poetica della generazione degli Sdraiati». Poi però si scopre che il nichilista di Meta di Sorrento ha messo tanto di like alle pagine Facebook di Salvini, Trump e addirittura Casa Pound. Cosa c'entrano sovranismo e neofascismo con la cultura della strada? La stampa gliene chiede conto e il ragazzo risponde piccato: «Non sono comunista né fascista, ancora parliamo di questo? Io mi tengo informato, metto like e vedo cosa dicono le persone. Io ho la mia opinione su fatti di cronaca, a volte sono da un lato e a volte dall'altro. Mi etichetto come libero pensatore». Come no: il libero pensatore dello stato di Bananas.
    (Modesto Michelangelo Scrofeo)

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