Un recente esempio di fake news pubblicata è un pezzo apparso tempo fa su un quotidiano, nel quale si dice che la prestigiosa
rivista Nature avrebbe sdoganato l'omeopatia, ovvero che sulla più importante rivista scientifica sarebbe stato pubblicato
uno studio che dimostra l'efficacia di uno pseudo-trattamento omeopatico. Balle. La rivista che ha pubblicato l'articolo si
chiama in realtà «Scientific Reports», del gruppo editoriale Nature, e «Nature» ha denunciato il 10 ottobre scorso quel lavoro
come frutto di manipolazioni da parte degli autori. E questo grazie allo studio di Enrico Bucci, esperto di frodi e falsi
scientifici. Quindi è falso che un preparato omeopatico darebbe risultati sovrapponibili, nel trattamento del dolore neuropatico,
a un farmaco vero. Solo i miracoli, meglio ancora la manipolazione truffaldina di immagini o dati possono far sì che una brodaglia
che non contiene alcun principio attivo sia dotata di qualche efficacia terapeutica.
L'autore del pezzo, che racconta la favola, è un medico che pratica vari rituali magici al fine di aiutare le persone colpite
da malattie infiammatorie dell'apparato scheletrico. Per esempio, la proloterapia, che è una pratica ottocentesca basata su
infiltrazioni di varie sostanze irritanti al fine di rinforzare il tessuto connettivo, il cui indebolimento sarebbe causa
del dolore muscoloscheletrico.
Il mondo della pseudomedicina sta diventando sempre più aggressivo, anche per i crescenti rapporti con la politica, a cui
promette di portare facili consensi. Ma tutto questo inquina pericolosamente la cultura medica e minaccia la salute pubblica.
Forse servirebbe una resipiscenza da parte di quegli intellettuali relativisti che negli anni hanno sdoganato queste dannose
credenze.
(Modesto Michelangelo Scrofeo)
© Riproduzione riservata