Cultura

Dossier Cinepanettoni e scivoloni

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 61 articoli Una più del diavolo: l'archivio di Mephisto Waltz

    Cinepanettoni e scivoloni

    Finalmente è arrivato il nuovo Mereghetti, summa dorata di informazioni e riletture critiche di tutte le produzioni cinematografiche, dagli albori del muto alle ultime produzioni e riscoperte. Tre volumi (Baldini+Castoldi, 2897, 2003 e 5855 pagg. di carta velina impalpabile) per “capire” e non solo “vedere”. Intanto, Nota Design di James Hansen riporta una interessante ricerca del Prof. Robert Olympia della Penn State University su supereroi e cattivissimi del cinema, dove si dimostra come siano i buoni a compiere gli atti più efferati. Invitando di conseguenza i genitori a distribuire sagge iniezioni di “pensiero critico” ai figli. In effetti l'unico modo per non spaventarsi di fronte a un horror è quello di stare dalla parte del mostro. Vi assicuro che così non ci si spaventa, perché finalmente si vedono le infinite nefandezze che i buoni gli propinano. Proprio come succedeva con i generosi Conquistadores della cattolicissima Spagna, devoti educatori dei “selvaggi” Maya e Atzechi. Mephisto si compiace. Non però della diabolica decisione triestina di demolire la Sala Tripcovich, creata nel 1992 accanto alla stazione ferroviaria, che coi suoi 934 posti ha nel tempo ospitato memorabili spettacoli d'operetta. Lo spirito mitteleuropeo di appartenenza alla grande cultura austriaca, che tra pochi giorni a Vienna raggiungerà l'apice con il tradizionale Neujahrskonzert al Musikverein, diretto nientepopodimeno che da Christian Thielemann, coi più bei valzer della tribù degli Strauss. Invece come si frega le mani di gusto un diavolino per la bizzarra scelta del Teatro meneghino di tamponare la dichiarata scarsa affluenza di pubblico e il buco di biglietteria riesumando due iperlogori: Traviata della Cavani, 1990, e addirittura Cenerentola di Ponnelle, 1973. Oggi, vero antiquariato dei poveri, offerto per giunta all'inizio dell'anno nuovo. A suo tempo, con Abbado e Muti, commenta il partito dei critici, ben altra cosa. Sic transit gloria mundi .

    © Riproduzione riservata