Proprio così. Perfino la tanto attesa Traviata che apre il 2019 scaligero, salvifica nelle aspettative, per risollevare botteghino
e presenze in sala di un 2018 deludente, si inceppa e rischia di non decollare, malgrado un impianto scenico ampiamente rodato
e di successo.
Myung-Whun Chung, l'esperto direttore che non vuol far prove, si ammosca col soprano, ma anche nel dialogo con l'orchestra
esce poco convincente. È naturale che la “generale” sia andata male, insolito che persino la critica più benevola dopo la
“prima” l'abbia sottolineato. Vuoi vedere che c'è un diavoletto al lavoro, ad delendum theatrum, che si diverte nel rovinare
anche uno spettacolo in storica ripresa? Vorrà forse allinearlo al pessimo andamento dell'economia nazionale? Urge un esorcista.
O più d'uno, visto che per il recital al Piermarini di Christian Gerhaher, baritono osannato ovunque, alla vigilia del concerto
di lunedì scorso per un imperdibile Winterreise di Schubert, spiccavano ancora 732 posti vuoti in sala. Bell'inizio d'Anno
invece su altri fronti. All'Elfo debutta “Tempo di Chet”, nuovo spettacolo di Leo Muscato, con la tromba di Paolo Fresu, che
con gran successo, tra teatro e jazz, da Bolzano arriva a Milano, prima di ripartire in tournée per tante altre piazze.Tempo
sereno anche al Teatro Grande di Brescia, con l'ultima tappa Daniele Gatti - Schumann e la Mahler Chamber Orchestra, con seconda
e quarta Sinfonia. E per finire,il ritorno in scena del duo pianistico Bruno Canino - Antonio Ballista, con un magnifico programma
per celebrare i 60 anni di collaborazione, che superano così anche l'indimenticabile coppia cinematografica Walter Matthau
e Jack Lemmon. Accompagnati da La Verdi affrontano il concerto per due pianoforti di J.S. Bach, il K.365 di Mozart, le “Varianti”
di Morricone a loro dedicate e il concerto in re min di Poulenc.
Uagliu', ca' vulite e' cchiu'?
“Libiamo”!
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