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Dossier De consolatione trinacriae

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    Dossier | N. 61 articoli Una più del diavolo: l'archivio di Mephisto Waltz

    De consolatione trinacriae

    Johann Wolfgang von Goethe sosteneva che «l'Italia senza la Sicilia non lascia immagine alcuna nello spirito. Qui sta la chiave di ogni cosa». Al contrario di Vittorio de Sica, l'indimenticabile maresciallo di “Pane, amore e fantasia” che copriva con una mano la Trinacria, sulla carta geografica d'Italia appesa al muro del suo ufficio, ammiccando così a un miglioramento per la nostra penisola. Gesto oggi non del tutto elegante. Se fate un salto a Palermo per visitare la magnifica mostra a Palazzo Abatellis dedicata ad Antonello da Messina, in pratica una monografica, visto che è esposta ben la metà della sua produzione che conta solo una quarantina di opere, non potete non essere d'accordo col grande pensatore tedesco. Già il nordico Federico ll di Svevia, l'Hohenstaufen Imperatore del Sacro Romano Impero e anche Re di Sicilia, nipote del Barbarossa e giustamente soprannominato Stupor mundi, si innamorò dell'isola e ne rese onore. Tra le tante iniziative nelle più svariate discipline creò anche la Scuola poetica siciliana dando origine alla nostra lingua e anticipando di una cinquantina d'anni Dante e l'idioma toscano. Visitando questa mostra eccezionale di Antonello che, oltre ad essere uno dei massimi artisti del ‘400, sul piano tecnico introdusse in Italia la pittura ad olio in uso nelle Fiandre creando effetti di luminosità e colorismo unici rispetto alle tempere nostrane, tra un trionfo di “Annunciate” e un crescendo di ritratti, si resta tuttavia di stucco davanti a due misere fotografie, esposte in luogo delle due previste tavole, la “Visita dei tre angeli ad Abramo” e il “San Girolamo penitente”. Bloccati, sono rimasti al Museo Civico di Reggio Calabria. Che evidentemente non ha consentito al prestito. A pochi chilometri di distanza, nello stesso clima e senza rischi nel trasferimento. Perché mai, Satanasso? Cicerone con spietatezza sussurrava «Calaber...malus». Inaccettabile, ma in questo caso forse un po' di ragione l'avrebbe avuta. Sacripante.

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