Cultura

Dossier Inflazione per i ricchi

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    Dossier | N. 61 articoli Una più del diavolo: l'archivio di Mephisto Waltz

    Inflazione per i ricchi

    Il fiume di liquidità che ha invaso il mondo con i salvifici Q.E. ha contribuito non solo alla forte crescita degli attivi delle banche centrali, ma anche a quella, piú che esponenziale, dei valori dell’arte contemporanea, del moderno, auto d’epoca e memorabilia. E perfino all’Asta per San Patrignano, battuta l’altra sera a Milano, Gianmarco Moratti “in memoriam”, i valori degli oggetti sono schizzati a una decina di volte le stime, ma per nobilissima causa. Oltre oceano, pochi mesi fa il Rolex Daytona di Paul Newman è stato battuto a 17.752.500 $. Rari esemplari di Ferrari, Aston Martin, Jaguar e Alfa Romeo tra i 20 e 35 milioni. In parallelo, sempre più in crescita le quotazioni di Basquiat (110 milioni di $), di J. Koons (58) Z.Faurhi (23) P. Doig o Z. Xiao Gang (12). E il record di Picasso con 179 mln per “Les femmes d’Alger”. Guido Rossi affermava esserci più artisti oggi, che in tutta la storia dell’arte.

    Per i collezionisti invece erano bei tempi quelli di Jean- Baptiste Colbert, Ministro di Luigi XIV e amico del Grand Condé ( che si avvaleva di Vatel, vi ricordate Depardieu?) e che si inventò nel 1642 l’Académie des Beaux Arts che per due secoli regolamentó il sistema dell’arte, ottenendo la consacrazione degli artisti validi, garantendone il valore futuro per gli acquirenti. Il settore dell’antico invece continua a rimanere al palo, se non fosse per la bizzarra eccezione dell’ectoplasma di un Leonardo, battuto a 450 milioni di $. Diabolico controcampo, un po’ come la musica classica rispetto a quella da “ascensore” o da “beauty farm” che pervade il pianeta. Oggi si registrano cachet ovunque in calo per i grandi interpreti e inesistenti per i giovani talenti. Però nella lirica, un gran sole splende. Al San Carlo di Napoli per uno strepitoso Muti nel suo Mozart preferito, il “Così fan tutte” dal ritmo cinematografico. E per l’inaugurazione di Fuortes all’Opera di Roma di oggi, con un “Rigoletto” mitico che farà dimenticare le buche della città, realizzato dai due Danieli: Gatti e Abbado.

    Peccato che al nord si segnali nebbia
    in Val Padana. Il diavoletto del tremore vola basso.

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