«Noche maldita». Notte maledetta, quella di ieri, per il Real Madrid. E pessimo anniversario, oggi 6 marzo, per ciò che resta della magia dei “Galacticos”. Pesantemente sconfitto in casa ieri dall’Ajax, il Real festeggia (si fa per dire) la 117ma ricorrenza della fondazione deponendo lo scettro di club re dell’Europa. A più di mille giorni dalla vittoria del primo di tre titoli europei consecutivi, l’era senza precedenti di dominio della squadra spagnola è finita in lacrime, con il gigante spagnolo preso a sberle, 4-1, davanti al suo pubblico, gli esigentissimi (e molto ben abituati) frequentatori del Santiago Bernabeu, dai lancieri dell’Ajax.
Non sono bastati due pali clamorosi colpiti da Bale e compagni. «Noche maldita», appunto. E così, l’umiliante sconfitta significa che il Madrid è stato eliminato 5-3 (aveva vinto 2-1 ad Amsterdam) e non può accedere ai quarti di finale della Champions League. È una stagione senza trofei quella che sta vivendo Il Real. La prima da quando Cristiano Ronaldo ha lasciato la Spagna per approdare alla Juventus. Fuori dalla Coppa del Re, e 12 punti dietro i rivali del Barcellona nella Lega spagnola, la Champions League era l’unica chance ancora realistica che avrebbe permesso di vincere qualcosa quest’anno.
Tutti i regni finiscono, spesso abbattuti dalle rivoluzioni. E quella andata in scena ieri al Santiago Bernabeu è, per certi aspetti, una piccola rivoluzione economica, non solo tecnica e sportiva. A far cadere la squadra dei costosissimi “Galacticos”, infatti, è stato l’Ajax, club di enorme prestigio, vincitore di 4 Coppe dei Campioni/Champions League, ma attualmente strutturato sulla forza e sul talento di giovani calciatori provenienti dal vivaio, ai quali affidare anche le speranze di rilancio della nazionale olandese. Tra le giovani star, si segnalano Frenkie de Jong e Matthijs de Ligt.
L’Ajax non approdava ai sedicesimi dal 2006, e farà la sua prima apparizione nei quarti di finale dal 2003. Per il Real Madrid, si è trattata della quarta sconfitta interna fra tutte le competizioni, qualcosa che non capitava dal 2004. La squadra spagnola aveva raggiunto almeno le semifinali della Champions per otto stagioni consecutive. Vale la pena, forse, addolcire il sapore della sconfitta sfogliando l’album dei ricordi. Buon compleanno, Real Madrid.
In Spagna intanto si torna a parlare del futuro della panchina del Real Madrid. Secondo As, il giornale vicino alle vicende del club della capitale, difficilmente Santiago Solari rimarrà alla “Casa Blanca”: il presidente Florentino Perez starebbe pensando a nomi illustri per la futura guida tecnica. A cominciare dal tedesco Joachim Loew, attuale ct della nazionale tedesca campione del mondo nel 2014 a Rio, per proseguire con Massimiliano Allegri, considerato alla fine del ciclo con la Juventus.
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