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«L’Operazione», scorribanda contromano tra satira e denuncia

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«L’Operazione», scorribanda contromano tra satira e denuncia

In uno stanzone spoglio dai classici toni verdino-nosocomiale è in arrivo un nuovo ricovero, normale routine, che di speciale sembra avere solo la data, 7 luglio 1990, notte magica dei Mondiali a Roma. Invece in un crescendo sorprendente parte “L'Operazione” imprevedibile viaggio contromano sul tema attualissimo della malasanità, attraverso un'ironica e profonda scorribanda sul senso morale della vita e dell'amicizia. Stefano Reali ripropone in scena, curandone anche la regia, il suo testo di successo datato 1989, nato da spunti autobiografici e la mirabolante vicenda del navigatore britannico Chichester, da cui derivò anche la fortunata versione cinematografica: “ In barca a vela contromano”.

L' atletico Massimo, è un mediconzolo disoccupato, il suo ricovero è fasullo e opportunistico per spiare le trame di un invalido veterano del reparto, Luigi Bonsanti, sospettato di traffici illeciti per rivendersi i posti letto. L'enigmatica vicenda si svolge ininterrottamente all'interno della camera di degenza, un microcosmo specchio amaro del classico tran-tran ospedaliero, dove lo stato di prossimità con l'altro è invasione continua. Dalla porta, unico ponte con l'esterno, entra e esce personale medico e paramedico, gli echi delle vicissitudini degli altri pazienti e del mondo esterno per Gigi ormai allettato da sei anni. I due ricoverati si annusano a vicenda, battibeccano e familiarizzano in un ironico insistente gioco di rimandi, ludici girotondi in sedia a rotelle, in un dilatarsi di battute e dialoghi surreali intrisi di equivoci e sospetti, che disorientano il candido Massimo e rafforzano l'intento truffaldino dell' amabile lestofante Bonsanti. Il tutto correlato dai siparietti dell'ambizioso aspirante primario Cupreo di Marco Giustini, le incursioni romanesche e complici dell'infermiere Carlo interpretato con abilità da Giorgio Gobbi e della tirannica e corrotta caposala di Gabriella Silvestri. Mattatore assoluto è Antonio Catania, di innata bravura, nei panni non facili e statici fisicamente di Luigi, con espressività unica tra cinismo e ironia, tratteggia un personaggio, nonostante l'anima da piccolo filibustiere umanamente straordinario, capace dialetticamente di trasformare con naturalezza amena gli eventi in cataclismi. Nicolas Vaporidis, al contrario sempre in movimento perpetuo, ben lo spalleggia nel ruolo del credulone e filantropo Massimo. Una tragicommedia dell'esistere dove i piccoli maramaldi del quotidiano costretti ad arrangiarsi nell'Italietta anni Novanta, ieri come oggi, si arrabattano per rimanere in piedi, anche con le rotule frantumate come Luigi. Ribaltando la morale, appunto contromano, l'epilogo cambia la prospettiva, i giochetti illeciti proseguono senza denunce e scandali, il lavoro scenico vira con tenerezza intimista e in quegli uomini imperfetti noi riscopriamo sentimenti collettivi come solidarietà, generosità, amicizia.

“ L' Operazione” scritto e diretto da Stefano Reali. Interpreti: Antonio Catania, Nicolas Vaporidis, Giorgio Gobbi, Marco Giustini, Gabriella Silvestri. In scena al Teatro Martinitt- Milano- fino al 31 marzo. 4 aprile- Teatro Apollo- Mogliano(MC).

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