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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2010 alle ore 08:02.
Un'estate fondamentale per l'industria delle fonti rinnovabili d'energia, e in modo più evidente per il segmento dell'energia ricavata dal sole. Nelle settimane scorse il lavoro di elaborazione durato mesi è riuscito a concentrarsi in un gruppo di leggi e di documenti che sono il cardine del mercato. A cominciare dal nuovo conto energia per il segmento fotovoltaico, pubblicato in Gazzetta Ufficiale questa settimana, che parla di arrivare fra tre anni a 3.500 megawatt istallati, mentre il piano nazionale d'azione che il governo ha appena presentato alla Commissione Ue delinea un programma strategico di 8mila megawatt al 2020.
Il conto energia fissa gli incentivi che incassa chi produce corrente usando i pannelli al silicio, e ogni tre anni va adeguato. Da gennaio partirà la terza edizione, dopo il "primo contro energia" e il "nuovo conto energia". «Finalmente l'industria fotovoltaica ha certezze per tre anni», commenta Marco Pigni, direttore dell'Aper, l'associazione dei produttori di energia rinnovabile. Un settore in espansione e che oggi appare come il più attivo in Europa. Oggi, secondo i dati del Gestore dei servizi elettrici, ci sono centrali solari per 1.400 megawatt – di cui circa 1.200 installati negli ultimi tre anni, si veda la tabella a fianco – pari a 9mila impianti. Gli incentivi, decisamente appetitosi, con il nuovo sistema dall'anno venturo scenderanno. Nel 2011 ci sarà una riduzione nell'ordine del 15% per le grandi centrali solari e tagli di circa il 4% l'anno nel 2012 e nel 2013. Più modesta la riduzione per i piccoli impianti, come quelli domestici. Il sussidio, beninteso, non scenderà per chi ha già messo l'impianto solare quest'anno e per chi, completati i lavori, dovrà attendere anche i primi sei mesi dell'anno prossimo per completare l'allacciamento alla rete. Il conto energia si riduce solamente per quanto viene costruito a partire dall'anno venturo.
Il ribasso dell'incentivo è legato al costo d'acquisto dei pannelli. Oggi costano meno di qualche anno fa, e quindi l'incentivo è eccessivo. Ma anche con la riduzione del conto energia, gli investimenti restano interessanti. Diverse aziende del settore confermano che i margini consentiti dalle tariffe dopo la sforbiciatura al sussidio rimarranno tra i più attraenti d'Europa. Quest'anno poi gli incassi sono ancora più appetitosi, visto che i sussidi non sono ancora stati tagliati ma il costo dei pannelli solari è diventato ragionevole.