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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2011 alle ore 09:22.

Articoli

Intesa San Paolo / Rafforzamento in vista
per i consumi privati

La crescita del Pil italiano nel 2011 sarà molto simile a quella del 2010 ma i livelli pre-crisi dell'attività economica restano ancora lontani. In un contesto internazionale ancora favorevole, si dovrebbe vedere un minor vigore per gli investimenti compensato da un modesto rafforzamento per i consumi. Gli investimenti fissi totali ...

Unicredit / I conti sono più solidi dei paesi periferici

Il Pil si espanderà quest'anno dell'1,1%, sostenuto dalle esportazioni e dagli investimenti (+2,4% contro il 2,9% del 2010), frenati comunque dalla fine delle agevolazioni della Tremonti-ter. I consumi rimarranno anemici, a causa di un mercato del lavoro ancora debole: il calo del tasso di disoccupazione dovrebbe iniziare a ...

Barclays / Nessun bisogno di sostegno esterno

Come la Spagna, l'Italia sarà in grado di finanziarsi sui mercati quest'anno e non avrà bisogno di ricorrere a sostegni esterni e piani di salvataggio. Ma le tensioni sul mercato del debito sovrano europeo permarranno, e il costo del debito salirà. La crescita del Pil italiano nel 2011 salirà all'1,5% e prevediamo che questo tasso sarà ...

Bnp Paribas / Un paese che si muove con lo slow motion

Slow motion. Questa è in estrema sintesi l'Italia. La crescita ha registrato una forte decelerazione nel 2010 e potrebbe continuare a rallentare, ma solo nel breve termine. La crescita delle esportazioni potrebbe tornare in accelerazione agli inizi di quest'anno. ...

Citigroup / Possibili rischi politici ma il rigore resterà

Il Pil italiano dovrebbe continuare a registrare una performance a metà strada tra i paesi europei "core" e quelli altamente indebitati dell'Eurozona periferica. Le debolezze strutturali e di lungo corso continueranno a deprimere la crescita potenziale, che noi stimiamo attorno all'1% anno su anno. Il tasso di disoccupazione potrebbe ...

Goldman Sachs / Pil atteso in aumento nel biennio 2011-2012

Nonostante una ripresa a singhiozzo nel 2010 dell'economia italiano prevediamo che la ripresa accelererà gradualmente per espandersi a un tasso di crescita dell'1,6% nel 2011 e nel 2012. Il continuo miglioramento degli investimenti privati, che si riprenderanno dopo il forte calo, permarrà fino al 2012 e quindi dovrebbe controbilanciare ...

Morgan Stanley / Il peso nell'Eurozona garanzia di protezione

L'Italia non è un paese periferico ma non è neanche uno stato "core": sta nel mezzo, da un punto di vista dei fondamentali. Il 2011 sarà un test importante perché metterà alla prova la capacità del sistema-Italia di respingere l'ondata del contagio, che è anche di natura psicologica. La situazione politica italiana resta incerta e c'è da ...

Natixis / L'Italia è un veicolo di investimento solido

Con una situazione economica e finanziaria più solida di quanto gli investitori immaginano e di quanto viene riflesso dagli spread tra i BTp-Bund e dai credit default swap, l'Italia non è un paese rischioso. La percezione negativa è dovuta alle complicazioni della vita politica, la crescita debole, l'alto livello del debito pubblico e il ...

Nomura / Essenziali le riforme per la crescita

L e sfide che deve affrontare l'Italia sono di grandezze totalmente diverse da quelle dei paesi periferici. L'Italia nella crisi ha registrato un deficit primario contenuto, nonostante l'elevato debito, e un piccolo disavanzo delle partite correnti. L'economia non ha galoppato per anni su boom insostenibili come quello di Spagna e ...

Société Générale / Alto debito e bassa crescita potenziale mix esplosivo

L'Italia ha registrato uno dei peggiori crolli di produzione e produttività nel 2008-2009, nell'eurozona. Lo shock negativo sulla produttività minerà la già fragile competitività dell'Italia e peserà sulla crescita. La sostenibilità fiscale resta fragile, anche se i problemi italiani sono meno pressanti di quelli greci, irlandesi, ...

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