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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2011 alle ore 08:07.

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Proprio il ruolo pubblico è essenziale per recitare la parte di leader. «Ci sono dei casi - ricorda Carnevale Maffé - in cui il manager è un soggetto importante per l'azienza, addirittura indispensabile. Tuttavia, magari per la sua precisa volontà di mantenere un basso profilo, non è conosciuto ai più; non riveste, cioè, la parte di garante del gruppo verso l'esterno». E, quindi, appare - seppure erroneamente - meno rilevante. Ne è un esempio tipico Michele Ferrero: non può negarsi che lo sviluppo del gruppo sia da attribuirsi in gran parte a lui. E tuttavia, è poco conosciuto ai più. «Situazione agli antipodi di quella di Giorgio Armani che, al contrario, costituisce il vero appeal del gruppo da lui fondato».

Che i manager possano contare oltre alla loro semplice capacità di gestire, lo ha mostrato anche il caso di Alessandro Profumo. Tra il 20 e il 23 settembre 2010, giorni in cui si è concretizzata l'uscita di scena del banchiere da piazza Cordusio, il titolo a Piazza Affari è sceso da 1,94 a 1,83 euro: un calo del 5,7 per cento. Certo, in quella situazione ha pesato l'incertezza sulla nuova dirigenza; certo, il mercato fu intimorito dalla dinamica dell'operazione. E, tuttavia, furono in tanti a considerare quella di Profumo non come una semplice uscita di scena. Piuttosto, l'addio di colui che aveva creato la prima grande banca transfrontaliera italiana e che, fino ad allora, aveva tentato di garantire l'autonomia della stessa dalla politica.

Gli animal spirits
Fin qui la breve, e ovviamente non esaustiva, carrellata tra i leader d'impresa. Ma, al di là della fotografia scattata, può dirsi che la presenza di figure così dominanti sia d'aiuto alle società da loro gestite? Una risposta univoca non esiste. La scienza aziendale ha passato gli ultimi 60 anni nell'individuare i meccanismi per rendere "fungibili" i manager: la struttura rimane, le persone passano. Un approccio assolutamente razionale per dare rilevanza al business in sé. Tuttavia, quest'impostazione deve fare i conti con un elemento fondamentale: gli animal spirits. Come ci ricorda il buon Keynes, è la spinta irrazionale che ha portato spesso le persone a fare ciò che, magari, si è trasformato in un'intrapresa di successo. Senza Bill Hewlett e David Packard non avremmo forse avuto la calcolatrice. Senza, imprenditori o visionari, quali Jobs, Gates e Paul Allen non avremmo i computer come li conosciamo oggi. Le sorti dell'azienda sono troppo legate a uno di loro? Beh, lasciatecelo dire: poco importa.

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