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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2011 alle ore 06:43.

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BRUXELLES
La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia perché non ha ancora applicato le norme sulle telecomunicazioni imposte da Bruxelles, tra cui figurano nuovi diritti relativi alla telefonia fissa, mobile e agli accessi internet.
Tra le regole che avrebbero dovuto entrare in vigore il 25 maggio scorso, data stabilita dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri del l'Unione europea, ci sono il diritto dei consumatori (cittadini e imprese) a cambiare operatore di telecomunicazioni in un solo giorno senza cambiare numero di telefono e il diritto a una maggiore chiarezza riguardo ai servizi proposti e una migliore tutela dei dati personali in linea. «Se i diritti dei consumatori tutelati dalle nuove norme non saranno attuati nella pratica – aveva preannunciato Neelie Kroes, Commissario europeo per l'Agenda Digitale europea – adotterò i provvedimenti necessari nei confronti degli Stati e degli operatori per porvi rimedio». Insieme all'Italia a ricevere la lettera di messa in mora con cui la Commissione europea chiede informazioni e con cui inizia la fase contenziosa della procedura di infrazione, sono altri 19 Paesi membri dell'Unione europea. Infatti solo sette Stati dei 27 hanno dato piena attuazione alla nuova normativa: Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia e Regno Unito.
La nuova normativa prevede che i contratti iniziali di abbonamento che l'utente sottoscrive debbano avere una durata massima di 24 mesi e quelli proposti dall'operatore siano di 12 mesi, in modo tale da consentire al cliente di cambiare facilmente il proprio operatore scegliendone uno differente che promuove offerte migliori. Nei contratti devono essere specificati i livelli minimi di qualità del servizio e per gli utenti internet devono essere elencate informazioni sulla velocità di connessione disponibile, eventuali blocchi nell'accesso a servizi VoIP e includere dettagli di rimborsi offerti, nel caso in cui non sia rispettato quanto sottoscritto. La privacy online è garantita maggiormente con una più stretta protezione contro la violazione di dati personali e lo spam. Bruxelles ha previsto più informazioni e richieste di autorizzazione per la registrazione e l'utilizzo dei dati nei dispositivi degli utenti, come i cookies che sono estranei al servizio che si sta utilizzando.
L'obiettivo che l'Unione europea intende raggiungere con l'applicazione della nuova regolamentazione è, oltre a migliorare i servizi per i clienti, aumentare la concorrenza sul mercato delle telecomunicazioni e realizzare un passo in avanti verso un mercato unico europeo, come previsto dalla Agenda Digitale europea.
La lettera inviata oggi da Bruxelles richiede una risposta che l'Italia deve presentare entro due mesi e, nel caso non sia soddisfacente o non venga inviata, la Commissione europea può, sempre al l'interno della procedura di infrazione, emettere un parere motivato per richiedere l'attuazione della legislazione. Il passo successivo è il ricorso per inadempimento alla Corte di Giustizia del l'Unione europea.
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