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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 13:08.
L'ultima modifica è del 30 agosto 2011 alle ore 10:20.

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Il vice direttore generale della Banca d'Italia, Ignazio ViscoIl vice direttore generale della Banca d'Italia, Ignazio Visco

Aumentare l'Iva o prelievo sugli immobili per alleggerire il cuneo sui redditi
Visco ha ricordato che i cambiamenti della manovra dovrebbero essere volti a «ridurre il peso degli aumenti delle entrate, accrescere il ruolo delle misure strutturali, minimizzare gli effetti negativi sul prodotto, contenere l'incertezza circa l'attuazione di alcune misure, quali la delega fiscale e assistenziale e le modalità con cui verrà esercitata la relativa clausola di salvaguardia».
Il cuneo fiscale che pesa sui redditi, inoltre, può essere ridotto aumentando l'Iva o il prelievo sugli immobili, ha proseguito Visco, per il quale «vi è spazio per alleggerire il cuneo fiscale riducendo le aliquote contributive non pensionistiche. Attualmente - ha affermato - la somma delle aliquote riferite alla Cassa Unica Assegni Familiari e all'indennità di maternità è pari a circa l'1%, con introiti per il bilancio dello Stato dell'ordine di 7 miliardi. La fiscalizzazione di questi contributi per tutti i lavoratori potrebbe essere compensata da un aumento del prelievo sugli immobili oppure dell'Iva».

Spread BTp-Bund ancora troppo elevati
«Nonostante l'anticipo dell'obbiettivo del pareggio di bilancio al 2013 e la correzione decisa dal Governo, i differenziali nei rendimenti tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi sono ancora molto elevati, anzi troppo».

Il nodo delle pensioni di anzianità, anticipare l'età di pensionamento delle lavoratrici private
Visco ha anche sottolineato la necessità di ultimare il processo di riforma del sistema pensionistico, prevedendo «un ulteriore graduale aumento delle "quote" per l'accesso alla pensione di anzianità», «correggendo le disparità di trattamento ancora esistenti tra diverse categorie di lavoratori». Altra misura proposta da Visco è l'anticipazione dell'incremento dell'età di pensionamento per vecchiaia delle lavoratrici del settore privato da 60 a 65 anni, processo che si potrebbe avviare «già a gennaio del 2012, quando alle lavoratrici del pubblico impiego si applicherà il requisito dei 65 anni. L'intervento - sottolinea Palazzo Koch- assicurerebbe risparmi non trascurabili dal 2013 e crescenti negli anni successivi».

Contro l'evasione, abbassare ancora la soglia per l'uso del contante
Una correzione «nell'immediato» del decreto di agosto sul capitolo del contrasto dell'evasione fiscale può essere un abbassamento ulteriore della soglia per l'uso del contante. Per il medio termine va favorito un maggiore uso della moneta elettronica per le spese delle famiglie. Vanno poi potenziati strumenti di misurazione induttiva del reddito («redditometro e spesometro») e gli studi di settore, «prevedendo aggiornamenti annuali e sostituendo il riferimento ai ricavi o ai compensi con quello al valore aggiunto».

«La risposta del Governo alla Bce è stata rapida e efficace»
La risposta alle misure chieste dalla Bce «e dalla Banca d'Italia» nella lettera inviata all'Esecutivo «è stata nel complesso rapida, consistente ed efficace», ha aggiunto il vice direttore generale di Bankitalia. La credibilità della manovra di agosto «è aderente alla lettera».

L'audizione della Corte dei Conti: l'aumento delle tasse accentua i rischi depressivi
«Il ricorso prevalente alla leva fiscale, quasi 3/4 della manovra, determina la compressione del reddito disponibile e accentua i rischi depressivi». Lo ha detto Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, nel corso dell'audizione sulla manovra. La Corte esprime inoltre «perplessità per la scelta di formulare la manovra senza un aggiornamento del quadro macroeconomico».

Condono, restano da versare ancora 4,2 miliardi
«Ad oggi restano da versare rate per 4,2 miliardi» dell'ultimo condono fiscale, ha aggiunto la Corte dei Conti. Si tratta di soldi «dovuti da condonati per omessi versamenti che furono ammessi al condono». L'ultimo aveva fatto emergere «26 miliardi dichiarati come dovuti».

Tagli alla spesa consistenti solo nel 2012, poi prevarrà la pressione fiscale. Rischio effetti indesiderati dalla Robin Tax
La manovra potrebbe portare «nell'ipotesi ottimistica» a un incremento della pressione fiscale di circa due punti percentuali nel 2014, secondo la stima della Corte dei conti. Giampaolino ha spiegato come la manovra integrativa sui conti pubblici, ancora più di quella originaria dello scorso luglio, «è largamente incentrata sul versante delle entrate, soprattutto negli ultimi due anni del triennio».
«Solo nel 2012, infatti, a prevalere sono le riduzioni di spesa (10,4 miliardi a fronte di 8 miliardi di maggiori entrate)», spiega Giampaolino. «Mentre nel 2013 e 14 le maggiori entrate (rispettivamente 17,7 miliardi e 6,1 miliardi) superano nettamente le minori spese (7,7 miliardi e 1,3 miliardi). Ne deriverà un aumento della pressione fiscale, le cui dimensioni dipenderanno anche dagli effetti che la manovra avrà sul Pil», spiega la magistratura contabile.

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