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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2011 alle ore 16:14.

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Quando gli uomini e le donne d’affari hanno paura, smettono di investire in asset reali. La mancanza di fiducia si riflette nei valori bassi e volatili dei prezzi azionari. Lo scenario di paura non ha molto a che fare con le inadeguate scelte politiche di un governo, sebbene un’errata linea di condotta possa aggravare la situazione. Gli uomini e le donne d’affari temono che i titoli, e quindi i valori di macchinari e impianti a sostegno di questi titoli, possano crollare ulteriormente. La paura si autoalimenta e l’eventualità che i titoli perdano valore diventa una profezia annunciata.

La recessione del 2008 è stata scatenata dal collasso di una bolla immobiliare. La ricchezza immobiliare negli Usa è scesa del 34% rispetto al picco registrato nel 2006, ed è ancora in calo. Il mercato azionario è sceso quasi del 50% rispetto al picco del 2007 e resta in ribasso di quasi un terzo. Questa enorme perdita di ricchezza ha causato un ampio e persistente crollo della domanda dei consumi, che si è tradotto in un aumento della disoccupazione. Fino a quando continueremo a sperimentare nuove soluzioni, la sofferenza vissuta da milioni di lavoratori disoccupati continuerà.

Una politica di quantitative easing in cui una banca centrale acquista asset rischiosi può prevenire le fluttuazioni di prezzo e ripristinare il valore della ricchezza finanziaria. Tali acquisti necessitano del supporto del Dipartimento del Tesoro, dal momento che si tratta di una politica fiscale, e non di una politica monetaria. E, coinvolgendo il Tesoro, l’acquisto di asset rischiosi potrebbe essere finanziato con l’emissione di titoli di debito invece che stampando altra moneta, attenuando così i timori inflazionistici.

La Grande Recessione non si è trasformata in una seconda Grande Depressione grazie all’azione coordinata dei governi di tutto il mondo. Per quanto l’espansione fiscale possa aver giocato un ruolo importante nel determinare tale risultato, sono gli interventi delle banche centrali ad aver influito in modo predominante. Il quantitative easing agisce aumentando il valore della ricchezza. Sia negli Usa che nel Regno Unito, ha ridotto il rendimento reale atteso sui titoli di stato a lunga scadenza, che a loro volta hanno alimentato la ripresa nel mercato azionario.

Non dobbiamo tollerare una disoccupazione al 9% come new normal. La fiducia è una profezia annunciata e possiamo, e dobbiamo, gestirla con interventi diretti nei mercati degli asset. Bisogna procedere seguendo la scienza, non l’ideologia, il dogma o vecchie teorie fallimentari.

Roger E. A. Farmer è docente di economia e presidente del dipartimento di economia presso l’Università della California, Los Angeles (UCLA). È autore di due libri sull’attuale crisi economica globale: How the Economy Works: Confidence, Crashes, and Self-Fulfilling Prophecies e Expectations, Employment, and Prices.

Copyright: Project Syndicate, 2011.www.project-syndicate.orgTraduzione di Simona Polverino

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