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Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2012 alle ore 18:49.

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4. UE E EUROZONA. I cambiamenti apportati il giorno dell'Assunta a Bruxelles nel trattato della UE hanno posto le basi per risolvere i problemi di finanziamento degli stati europei in difficoltà ma hanno altresì provocato l'uscita dall'intesa di Londra. La soluzione della crisi del debito che ha dovuto imboccare la strada dell'accordo intergovernativo (molto più complesso) ha provocato il riacutizzarsi dei dissidi con la Gran Bretagna e in generale tra i 17 paesi dell'eurozona e i restanti dieci dell'Unione. Toccherà alla Danimarca, presidente di turno, trovare una non facile soluzione di compromesso tra i due blocchi che rischiano di trasformare l'Unione in una Ue a la carte.

5. BORSE VOLATILI. La Borsa americana ha chiuso il 2011 quasi agli stessi livelli del 2010, segno di grande incertezza e volatilità. Occhi puntati sui titoli tecnologici come il titolo Apple del dopo Steve Jobs che potrebbe riservare sorprese in un senso o nell'altro. Fari puntati anche su Google, Amazon, Microsoft, Nokia e Samsung. Gli energetici, il lusso e i social network come Facebook e Twitter potranno riservare piacevoli sorprese ai risparmiatori. Le borse europee invece saranno legate a doppio filo alla soluzione della crisi del debito sovrano dei periferici.

6. ELEZIONI USA, ATTENTI ALL'OUTSIDER. Sembra fantapolitca come nell'ultimo film diretto e interpretato da George Clooney ma gli scontenti sono in crescita in entrambi gli schieramenti rendendo sempre più probabile la comparsa di un candidato alla presidenza degli Stati Uniti come avvenne nel 1992, con il miliardario texano Ross Perot che ottenne il 18,9% dei voti ma fece vincere il candidato democratico Bill Clinton. Oggi come allora c'era un forte disorientamento a causa della crisi economica per non parlare degli indignados di OccupyWallStreet che non credono più ai politici in gara. Alcuni analisti prevedono quindi la nascita di un terzo polo anche negli Stati Uniti.

7. CINA E BRASILE. Se la Cina dovesse rallentare la sua corsa della metà passando dal dieci al 5-6% questo è uno scenario da non escludere a priori. Se la domanda di beni provenienti da Occidente dovesse frenare ancora, allora per la Cina saranno problemi seri, una frenata che potrebbe colpire anche il settore immobiliare dove galleggia da tempo una enorme bolla immobiliare. Il Brasile di Lula e della Rousseff invece ha superato la Gran Bretagna ed è la sesta potenza del mondo. Potrebbe essere l'inizio di una rivincita dei Brics e del Sudamerica in particolare. Attenzione anche all'Argentina ricca di soia e derrate alimentari, il vero oro verde del nuovo anno. Altri allievi nei prossimi decenni potranno superare gli ex maestri.

8. BANCHE E GOLFO. Nel 2012, la pressione sull'intero sistema bancario europeo crescerà per via di una serie di bond in scadenza. La mossa della Bce di Mario Draghi di fornire liquidità aggiuntiva a dicembre per tre anni a un tasso molto basso potrebbe essere la soluzione del problema. Ma resta da verificare se alla luce dei nuovi livelli di capitalizzazione richiesti da Basilea 3 tutti i soggetti riusciranno a rispettare i parametri nei tempi e modi stabiliti. Quando ci sono meno certezze ci vuole più coraggio e capacità di iniziativa da parte dei manager.Probabilmente si assiterà a una maggiore dinamismo degli investitori del Golfo, Qatar e sauditi in particolare che potranno decidere di intervenire acquistando quote in istituti bancari europei come avvenuto di recente in Grecia.

9. ORO E METALLI PREZIOSI. Ancora una volta l'oro potrebbe subire forti oscillazioni a causa della considerazione dei risparmiatori di diventare un bene rifugio in una fase di turbolenza. Attenzione anche al Baltic Dry Index che potrebbe riservare sorprese piacevoli soprattutto agli armatori greci mentre il prezzo del petrolio, salvo sanzioni all'Iran, dovrebbe calare a causa del rallentamento globale della domanda.

10. CEREALI IN TENSIONE. Attenzione ai prezzi dei cereali che potrebbero tornare a salire a causa di cattivi raccolti e politiche di blocco del commercio come avvenuto nel 2011 in Russia e Ucraina. Con unpianeta sovrappopolato la domanda aumenta mentre le terre coltivate diminuiscono. Attenzione all'indice Fao delle derrate alimentari e del grano in particolare. Occhio anche ai futures della Borsa di Chigago

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