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Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2012 alle ore 06:42.

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L'ufficio legale della agenzia delle entrate in data 24/01/2012 (ossia ben 3 mesi dopo la sentanza) comunica lo sgravio del primo pagamento. In data 02/02/2012 finalmente riesco ad ottenere la restituzione del primo versamento. Lo stesso ufficio legale in data 25/01/2012 dispone lo sgravio della seconda parte, a tutt'oggi la situazione è in stallo perchè Equitalia non puo pagare, aspetta l'ok dall'Agenzia delle entrate in quanto il versamento è stato effettuato per via telematica conguagliando il credito Iva come da circolare del ministero che autorizzava tale operazione.
Andrea Bizzozero
Quello del rapporto tra Imprese e Fisco è un problema annoso. Un terzo dei 100 miliardi di crediti sono fiscali. Un macigno da rimuovere
A Napoli si chiude
Ho letto sul Sole 24 Ore di ieri l'articolo di Roberto Turno sui ritardi dei pagamenti nella Sanità in Campania: la mia azienda è una di quei numeri. Sono un fornitore della Asl di Napoli. Veniamo sistematicamente pagati dopo tre anni e le banche si rifiutano da tempo di farci l'anticipo fatture perché considerano non esigibili i crediti. Siamo ridotti sul lastrico. Non aggiungo altro. Abbiamo sei dipendenti che presto saremo costretti a licenziare. Sarà paradossale: piccola impresa sana e con crediti verso la pubblica amministrazione licenzia i dipendenti. Bel paradosso per un Paese che ha la disoccupazione vicina al 10 per cento. Presidente Monti, non c'è solo lo spread.
Lettera firmata
I frutti avvelenati della gestione dissennata della Sanità in molte Regioni. La Campania è in testa
Lo sconto beffa
Buongiorno, ho letto con piacere i vostri articoli sui crediti abnormi che le imprese vantano nei confronti della Pubblica amministrazione. Sono il titolare di una delle piccole aziende che dovrebbero reggere l'economia di questo Paese. Opero in Brianza, nel settore delle costruzioni. Era ora che qualcuno si decidesse ad affrontare questo argomento, così come è avvenuto con le difficoltà di accesso al credito. Vorrei segnalarvi il grave e surreale problema legato alla cessione del credito vantato nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Abbiamo usufruito anche noi di questa che avrebbe dovuto essere un'opportunità, rivolgendoci in proposito ad una banca. Quello che nessuno dice e che non emerge quasi mai è che con questo sistema sì, si incassano i soldi, ma si perdono gli interessi di mora, dopo aver aspettato magari per mesi se non per anni. Inoltre è a carico dell'impresa anche il tasso di sconto. Come dire: con una mano ci viene dato qualcosa e con l'altra ci viene tolto. Quasi, lasciatemelo dire, una beffa che non risolve certamente il problema di cui vi state occupando e non mette le aziende al riparo, soprattutto quelle piccole, da possibili pesanti conseguenze.
Lettera firmata
Quando si è presi alla gola si paga un prezzo doppio. È doppiamente ingiusto
Lasciatemi sfogare
Il governo deve comprendere che se non risolve in meno di due mesi il problema per dare liquidità alle imprese di piccole e medie dimensioni almeno il 50% fallirà in carenza di liquidità di supporto da parte delle Banche.
Avvocato Fabio D'Aniello
Founder Partner
D'Aniello & Associati
Uno sfogo è uno sfogo

NOI E GLI ALTRI I ritardi nei pagamenti
ITALIA
Con la crisi solo in Italia sono aumentati i tempi di pagamenti. Nel solo 2010 le imprese hanno sostenuto un costo di 1,9 miliardi per sopperire alla liquidità mancante a causa dei ritardati pagamenti della Pa. Se le Pa italiane fossero allineate ai tempi medi europei, il costo per le nostre imprese sarebbe stato di appena 566 milioni, con un risparmio di 1,3 miliardi.
FRANCIA
Per fronteggiare i ritardi nei pagamenti, la Loi de modernisation dell'economie del 4 agosto 2008 consente alle parti di stabilire terminidi pagamento più elevati rispetto a quelli previsti nel codice del commercio. In tal modo, si ribadisce la natura vincolante del termine ordinario ma si consente di concludere accordi in deroga se ci sono difficoltà a onorare le tempistiche standard.
GERMANIA
All'inizio della crisi economico-finanziaria la Germania ha deciso di mantenere invariati, almeno tra Pa e imprese, le tempistiche di pagamento, proprio per non far mancare alle imprese liquidità. Una politica precisa non dettata da alcuna norma di legge, tanto che i tedeschi vedono con diffidenza la proposta di direttiva Ue sui ritardi nei pagamenti che prevede imposizioni, sanzioni e multe.
REGNO UNITO
Il Governo britannico ha varato un prompt payment code, un codice di condotta che imprese, professionisti e Pa possono sottoscrivere per impegnarsi a reciproca correttezza sui pagamenti. A dicembre 2011, la Federation for Small Businesses su 10mila pmi rilevava che gli enti locali ritardano ancora il pagamento di una fattura su 4 e l'ammnistrazione centrale di una su tre.