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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2012 alle ore 12:47.

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Le economie emergenti a livello mondiale sono in condizioni migliori; ma, mentre il trend di crescita strutturale del loro prodotto potenziale è molto più alto di quello delle economie avanzate, le prime non si sganciano dalle seconde durante le fasi negative del ciclo economico. L'economia mondiale è un tutto interdipendente: i problemi di una parte importante qualsiasi si ripercuotono a livello mondiale. Questo è vero anche al di là della sfera di competenza di problemi strettamente macroeconomici: ad esempio, la necessità di affrontare il cambiamento climatico non puòpiù essere ignorata.

Gli Stati Uniti non possono determinare il futuro dell'economia mondiale da soli, ma la rotta intrapresa dall’America ha tuttavia un’enorme importanza globale, dato che questa rimane la più grande economia mondiale e che mantiene una notevole influenza in istituzioni quali il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, e il G-20. Le idee americane continuano a influenzare il dibattito politico in tutto il mondo.

Allora, quali dovrebbero essere le priorità più importanti per Obama in termini di politica economica nel suo secondo mandato? Nonostante le difficoltà in cui versa l'economia globale, ci sono enormi risorse investibili negli Stati Uniti, Cina, Germania, e altrove. Nonostante ci sono vincoli climatici e delle risorse, siamo ancora agli inizi di una rivoluzione tecnologica che rappresenta un potenziale enorme per una maggiore produttività e una maggiore prosperità, insieme con implicazioni impegnative per il lavoro e l'occupazione.

Ma perché la crescita economica risulti sostenibile è necessario che le persone con risorse investibili le investano realmente. E questo non accadrà a meno che, e fino a quando un recupero su vasta scala delle condizioni dei gruppi a medio e basso reddito delle economie avanzate, compresi gli Stati Uniti, non determini il rialzo della domanda di cui gli investitori sono in attesa.

I profitti potenziali sono enormi - le imposte reali sul capitale non sono troppo alte, e ci sono finanziamenti a basso costo disponibili per le imprese. Ma la concentrazione del reddito nella parte più alta della distribuzione - nel 2011, per esempio, oltre il 90% dei guadagni derivanti dalla crescita economica degli Stati Uniti è andato al top 1% - pone dei vincoli a che il recupero abbia una base veramente ampia e lascia la politica macroeconomica in bilico tra la necessità di una continuo "stimolo" ed i pericoli di un crescente debito pubblico e bolle speculative gonfiate da tassi di interesse incredibilmente bassi.

In altre parole, una distribuzione del reddito più equilibrata non è solo una questione sociale o etica; è fondamentale per un successo macroeconomico e, in effetti, per un successo a lungo termine delle aziende. Tutto ciòè di vitale importanza per molti paesi, soprattutto per gli Stati Uniti e la Cina.

Un altra priorità impellente - negli Stati Uniti e nel mondo – è costituita dall'istruzione e da una appropriata formazione delle competenze. Senza gli skill richiesti dalle nuove tecnologie incipienti, troppi lavoratori saranno semplicemente inidonei al lavoro. Uno dei vantaggi fondamentali del mettere come priorità un’istruzione ampia e di qualità è che aiuta anche a risolvere il problema della distribuzione del reddito.

Infine, vi è la necessità di una cooperazione internazionale efficace. In Cina l’avanzo delle partite correnti è diminuito, ma ora l'Europa settentrionale gestisce un surplus di 500 miliardi dollari, mentre la domanda in Europa meridionale sta collassando e negli Stati Uniti vi è un deficit che è vicino a 500 miliardi di dollari. La sfida a lungo termine rispetto ai cambiamenti climatici ed agli eventi meteorologici estremi richiede anch’essa una cooperazione globale e uno spostamento post-elettorale verso un impegno degli Stati Uniti molto più forte, che potrebbe scatenare una multiforme rivoluzione delle energie pulite, alimentando grandi investimenti che creano posti di lavoro, ed un nuovo ciclo di crescita.

Dopo la lunga campagna elettorale americana, molto combattuta, è il momento di riforme globali. Si spera che anche il Congresso degli Stati Uniti riconosca questa necessità, decidendo cosìdi sostenere quelle misure che potrebbero aiutare centinaia di milioni di persone negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

Tradotto da Roberta Ziparo

Kemal Derviş, precedentemente ministro di economia in Turchia, amministratore del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), e vice presidente della Banca Mondiale, è attualmente Vice Presidente della Brookings Institution.
Copyright: Project Syndicate, 2012.

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