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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2013 alle ore 19:04.

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Il mancato pieno utilizzo dei talenti delle donne mette in pericolo lo sviluppo economico dei mercati emergenti, mentre l’emarginazione e l’abuso delle donne ne minaccia la promozione sociale e ne danneggia la stabilità politica. Dato che la maggior parte dei paesi del mondo si trova di fronte ad una situazione di persistente incertezza economica, la comunità internazionale ha tutto l’interesse per le possibilità di ripresa delle economie emergenti, per le loro capacità complessive di sostenere la domanda globale di beni e servizi, e per la loro abilità di far fronte a sfide importanti, come la disuguaglianza di genere, che minacciano il loro successo.

L'importanza di superare queste barriere allo sviluppo è stato sottolineato in un recente simposio (del quale il sottoscritto era alla presidenza) al Green Templeton College di Oxford. Cinquanta leader, esponenti di governo, delle imprese, della società civile, del mondo accademico hanno identificato nella disuguaglianza di genere il vincolo più urgente alla crescita sostenibile, alla coesione sociale e alla stabilità politica, ed hanno concordato i passi necessari per affrontare il problema in modo efficace.

Prima di tutto, i responsabili politici nazionali devono adottare atti concreti e complessivi per garantire che le donne non siano costrette ad abbandonare né le attività produttive né quelle riproduttive. A tal fine, i governi dovrebbero attuare misure che, direttamente o indirettamente, garantiscano ai genitori che lavorano sistemi di sostegno per la cura dei bambini e degli anziani, a costi contenuti.

Inoltre, i datori di lavoro privati dovrebbero essere incoraggiati a costruire luoghi di lavoro che vadano incontro alle esigenze dei lavoratori mediante l’adozione di soluzioni creative per il superamento delle difficoltà più diffuse. Ad esempio, la MAS Holdings in Sri Lanka ha organizzato al suo interno servizi di cura sul posto di lavoro, servizi bancari in loco, e bus aziendali che semplifichino gli spostamenti dei dipendenti e facilitino la partecipazione ai programmi sportivi. Tali misure non solo portano ad un aumento della produttività, ma anche rafforzano la lealtà, il morale, e quindi la fidelizzazione dei dipendenti.

Allo stesso tempo, è fondamentale che le donne godano di totale autonomia riproduttiva e della sovranità sessuale. Ciòpuòessere ottenuto solo con la possibilità di un accesso universale e incondizionato ai servizi di igiene sessuale e riproduttiva e ad ogni altro tipo di servizio sanitario di rilievo.

Ma anche una riproduzione sana ha il suo lato oscuro. I neonaticidi (l’uccisione di bambini con meno di un giorno), gli infanticidi (l’uccisione di bambini con più di un giorno), e la pratica della eliminazione delle bambine a favore della prole di sesso maschile non sono soltanto fenomeni barbarici; questi comportamenti infatti hanno anche portato ad uno rapporto di genere squilibrato in molti paesi emergenti.

I politici devono applicare sanzioni penali contro queste pratiche. E poi, si dovrebbero avviare programmi educativi per i bambini e gli adulti, in collaborazione con i gruppi religiosi, al fine di migliorare la comprensione pubblica della disuguaglianza di genere. Attraverso la promozione di modifiche nel modo di percepire la questione da parte della gente, tali programmi possono catalizzare fondamentali cambiamenti comportamentali.

Anche l’azione internazionale è fondamentale. La Banca mondiale e le banche regionali di sviluppo dovrebbero essere incoraggiate ad integrare il principio della parità di genere tra i loro criteri di ammissibilità a prestiti e crediti per i governi dei mercati emergenti e per le società del settore privato. Tale chiaro collegamento con la sfera economica contribuirebbe a motivare i responsabili politici locali a intraprendere azioni forti e, allo stesso tempo, aiuterebbe a rafforzare il sostegno pubblico alle politiche che promuovono la parità di genere.

La comunità internazionale ha un forte interesse riguardo al futuro andamento dei mercati emergenti. Al fine di rafforzare il progresso economico e sociale di questi paesi, l’agenda dello sviluppo nei prossimi anni dovrebbe includere un forte impegno verso la promozione della parità di genere.

Shaukat Aziz è stato Primo Ministro del Pakistan dal 2004 al 2007.

Copyright: Project Syndicate, 2013.

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