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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2014 alle ore 13:59.

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Nei Paesi Bassi il governo ha assunto la leadership nella promozione delle attività innovative. Due anni e mezzo fa, il governo olandese si è unito alla IBM e ad un gruppo di piccolo e medie imprese per sviluppare un centro dati nel villaggio di Dwingeloo nella parte più settentrionale del paese, sede della Netherlands Institute for Radio Astronomy.

Proprio come le inziative della Silicon Valley, questo progetto unisce sotto lo stesso obiettivo gli accademici, le aziende locali ricche di talento e le multinazionali, in questo caso per costruire il più grande radiotelescopio al mondo. Questo strumento processerà e analizzerà le onde radioattive emesse da due milioni di antenne singole, permettendo così ai ricercatori di creare una mappa della forma dell’universo entro (si spera) il 2020. L’IBM fornirà la potenza di elaborazione dei dati mentre le aziende olandesi locali stanno già costruendo le altre componenti.

Oltre all’obiettivo specifico che si pone, quest’iniziativa può aiutare a catalizzare una tarsformazione più ampia della cultura tecnologica olandese. Il Vice Presidente dell’Università di Groningen, Jan de Jeu, metterà a disposizione esperti a Dwingeloo e nella parte settentrionale dei Paesi Bassi per formare gli scienziati e i tecnici nelle principali sfide legate all’archiviazione, al trasferimento e all’analisi di grandi banche dati creando ciò che de Jeu chiama la valle dell’industria dei dati.

Nella parte sud orientale dell’Asia, Hong Kong trae vantaggio da una cultura aziendale avanzata e non gravata dalla burocrazia o dalla corruzione. Ci vogliono circa due giorni per aprire un nuovo business, le tasse sono basse e ci sono ampi spazi di co-working.

Inoltre, il Programma di incubazione Cyberport finanziato dal governo sostiene lo sviluppo dell’industria della tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni di Hong Kong garantendo alle aziende il capitale di start-up necessario, l’accesso alle strutture avanzate e corsi di formazione nell’impenditoria, nella tecnologia e nello sviluppo aziendale. Di conseguenza, il numero di imprenditori è aumentato del 300% negli ultimi tre anni.

Da parte sua Singapore sta vedendo sempre più gli effetti di un decennio di riforme regolamentative che hanno compreso sussidi statali ed incentivi fiscali volti ad incoraggiare gli investimenti stranieri nel settore tecnologico. Nel periodo tra il 2002 ed il 2009 sono infatti state create più di 11.000 imprese start-up.

La Bubble Motion, la start-up dei social media di Singapore (recentemente rimarchiata con il nome ) ha prodotto più di 20 milioni di utenti nei suoi primi due anni di vita, ovvero circa il doppio di Facebook e Twitter nello stesso periodo. Tra i suoi investitori questa start-up annovera le aziende di Silicon Valley tra cui Sequoia Capital, Northgate Capital e Comcast ventures.

In Cina, Alibaba ha raggiunto di recente un record storico ottenendo 25 miliardi di dollari con la più ampia offerta pubblica d’acquisto finora registrata. Il fondatore dell’azienda Jack Ma ha affermato che la sua ambizione è quella di creare un’ ecosistema fiorente nella sede aziendale di Hangzhou. Sia i dipendenti che gli ex dipendenti e gli azionisti di Alibaba hanno già investito più di 6 miliardi di dollari nell’economia locale nel 2013 con l’Università di Zhejiang ed i Fudi Startup Incubator Centers (fondati da un ex dipendente di Alibaba) che incoraggiano un’attività frenetica di start-up.

L’enclave californiana delle aziende tencologiche rimane la più importante nell’ecosistema imprenditoriale. Ma gli innovatori internazionali sono sempre più pronti a riconoscere che, con l’aumento vertiginoso delle valutazioni a Silicon Valley, i veri affari per gli investitori esperti nelle tecnologie si trovino fuori dagli Stati Uniti.

Traduzione di Marzia Pecorari

Ross Buchanan is an author at UP Global.

Copyright: Project Syndicate, 2014.
www.project-syndicate.org


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