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Ai comuni tassa unica sulla casa

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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2010 alle ore 08:00.

Entro due anni entrerà in vigore la «service tax», la nuova imposta sugli immobili che raggruppa l'Ici (dalla seconda casa in poi), l'imposta ipotecaria e catastale, quella di registro e la quota Irpef sul mattone, che potrebbe arrivare sotto forma di cedolare secca. Il gettito del nuovo tributo affidato ai comuni potrebbe arrivare fino a 25 miliardi. A confermare la scelta di razionalizzazione e trasferimento del l'imposta ai municipi sono stati i ministri dell'Economia e della Semplificazione, Giulio Tremonti e Roberto Calderoli, che ieri hanno illustrato ai sindaci i contenuti dei decreti attuativi del federalismo fiscale. Martedì prossimo in Consiglio dei ministri verrà presentata la relazione con i numeri della riforma. Ieri intanto Tremonti ha confermato la necessità di mantenere invariati i saldi della manovra correttiva provocando tensioni con alcuni governatori: non si potranno toccare i tagli sui trasferimenti alle regioni e quelle ricche (gli statuti speciali) dovranno dare di più. Il Tesoro ha inviato al Senato la sua valutazione sull'impatto del decreto: nei prossimi due anni è prevista una limatura dello 0,5% sulla crescita del Pil. Intanto dal 1° luglio entreranno in vigore gli aumenti dei pedaggi su tutte le reti autostradali private: i rincari vanno dall'1,5-2% fino a un +5 per cento.