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Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2010 alle ore 08:22.
DA LONDRA
NICOL DEGLI INNOCENTI
Cielo pulito sulla City di Londra, con un tocco italiano. Verrà realizzato nella zona orientale della capitale britannica il primo impianto al mondo per la produzione di biocarburante per aerei a impatto zero, che utilizzerà i rifiuti londinesi. L'intesa è stata siglata da British Airways, che sarà l'unica compagnia aerea a utilizzare il nuovo biocarburante, dalla società americana Solena, che ha messo a punto la tecnologia, e dall'italiana NextEnergy Capital, merchant bank specializzata nel settore energie rinnovabili, che provvederà al finanziamento. L'iniziativa ha il sostegno del Comune di Londra, che punta a riciclare la maggior quantità possibile di rifiuti urbani.
La tecnologia di Solena prevede la gassificazione di biomassa, in questo caso i rifiuti urbani, per scomposizione molecolare a temperatura elevatissima per produrre un gas sintetico a impatto zero, che viene poi utilizzato per la produzione di biocarburante per aerei con il procedimento Fisher-Tropsch. Il biocarburante verrà inizialmente utilizzato per tutti i voli British Airways in partenza dall'aeroporto City di Londra e, con l'aumento della capacità produttiva dell'impianto, verrà poi esteso anche a Heathrow, scalo-hub della compagnia di bandiera britannica, rendendolo indipendente dall'approvvigionamento di petrolio dall'estero.
«Più che di biocarburante bisognerebbe parlare di carburante di nuova generazione – afferma Stefano Sommadossi, co-fondatore e co-ceo di Next Energy Capital –. Si tratta infatti di un'innovazione di grande importanza in un momento cruciale per le compagnie aeree. Dal 2012 la Ue impone a tutte le imprese di compensare le emissioni di carbonio. Tutti gli elementi già esistenti, come biodiesel o bioetanolo, non rispettano le specificazioni, altri progetti sono molto indietro, mentre questa soluzione è efficace e semplice». Il nuovo biocarburante, oltre a rispondere al bisogno immediato dell'aviazione civile, potrà essere utilizzato anche in ambito militare per ridurre la dipendenza dal petrolio straniero.
Oltre a produrre carburante "pulito" per aerei, l'impianto di Londra ha anche due benefici effetti collaterali. Produce infatti energia elettrica pulita che può essere rimessa in rete e come sottoprodotto produce anche bionafta che può essere utilizzata per il trasporto su terra e per produrre bioplastica. «Impianti di questa natura possono alimentare le filiere della chimica – spiega Sommadossi –. Si tratta di una nuova frontiera di sviluppo di particolare interesse per l'Italia che ha il problema di impianti chimici ormai obsoleti».