House Ad
House Ad
 

Larry King lascia la tv dopo 25 anni di interviste

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2010 alle ore 08:07.


Dopo venticinque anni, quarantamila interviste, otto matrimoni, sette mogli, altrettanti figli, cinque by-pass e, suo malgrado, soltanto settecentomila telespettatori a sera, Larry King ha deciso di appendere le bretelle al chiodo, di spegnere il microfono old style che tiene sulla scrivania e di chiudere ad autunno il celeberrimo Larry King Live, il talk show simbolo della Cnn e dei canali all news.
L'intervistatore più famoso della tv americana - capelli bianchi, voce baritonale e bretelle colorate - è il volto inconfondibile della Cnn da un quarto di secolo, ma anche l'emblema di una televisione vecchio stampo. Settantasei anni, nato a Brooklyn da un ristoratore austriaco e da un'immigrata lituana di religione ebraica, King non si sente un giornalista nonostante la gavetta nelle radio private della Florida, dove conduceva trasmissioni da mezzanotte all'alba. King oggi è l'icona internazionale della stampa televisiva globale. Anche se le sue domande non sono mai provocatorie né pungenti. Anche se non cercano di strappare informazioni agli ospiti, né di metterli a disagio. King teorizza che non bisogna prepararsi sui personaggi da intervistare, per non perdere curiosità, stupore e naturalezza. Non funziona sempre. Nel 2000 scambiò il Dalai Lama per un leader islamico.
Il suo stile pacato, a metà strada tra quello di Bruno Vespa e di Gigi Marzullo, è molto criticato in patria, ma in questo modo King riesce sempre ad avere gli ospiti migliori e prima dei concorrenti.
L'addio era nell'aria, anche se King continuerà a condurre qualche trasmissione speciale. Dieci giorni fa, il New York Times aveva suggerito alla Cnn di chiudere la trasmissione e di celebrare la straordinaria carriera del conduttore capace di intervistare presidenti e reali, politici e cantanti, attori e criminali. Le voci sul mancato rinnovo del contratto, in scadenza a fine anno, si erano moltiplicate. Alla base di tutto ci sono i dati dell'audience, crollati in modo irreparabile. Il talk show più longevo della storia della tv americana non riesce più a superare i settecentomila spettatori a puntata, piazzandosi sempre al terzo posto nella fascia oraria, quella dalle 9 alle 10 di sera, inventata proprio da King nel 1985. Non è più il tempo in cui una sua trasmissione, come quella con Al Gore e Ross Perot, riesce a incollare allo schermo più di sedici milioni di spettatori. Oggi il suo segmento è dominato da Sean Hannity di FoxNews, seguito da Rachel Maddow di Msnbc, i leader del talk show politico vociante, eccitato e inconfondibilmente partigiano (Hannity di estrema destra, Maddow di estrema sinistra). La trasmissione di King a volte è superata anche da quella del semi sconosciuto Joy Behar, titolare di una trasmissione su Hln, la minuscola rete sorella della Cnn.

L’articolo continua sotto

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA