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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2010 alle ore 17:04.
L'ultima modifica è del 18 maggio 2010 alle ore 09:18.

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In Spagna, El Pais ha oggi aperto il suo sito internet con le notizie da Roma: “L’Italia mette a punto un taglio di 27.500 milioni per i prossimi due anni”. Il pacchetto italiano, secondo Miguel Mora, è più ampio di quello francese. “L’Italia è la prossima vittima potenziale del virus che ha contagiato i mercati del debito pubblico europeo e che colpisce anche l’euro”.  

Le misure italiane sono registrate anche sul sito di Les Echos. Inoltre, il quotidiano economico francese dà spazio al quadro cupo descritto da Nouriel Roubini: “Ritorno sull'orlo del precipizio”. “In Grecia sono scoppiati tumulti e scioperi. In Portogallo, Irlanda, Italia e Spagna, l’austerità sarà politicamente e socialmente dolorosa…. Vivremo a lungo in un’economia di crisi. Peggio ancora, come le medicine tossiche, le misure prese per combattere a crisi finanziaria sono state in parte controproducenti. Hanno indebolito il malato e lo hanno reso dipendente da prodotti pericolosi e meno resistente a nuovi ceppi di un virus che, in certi casi, può rivelarsi mortale”.

“Il party dell'eurozona è finito. E ora?” ha titolato sulla homepage del suo sito il Wall Street Journal. Si tratta di un commento di Irwin Stelzer che prevede tempi duri per l’Europa: ““Gravi tensioni sociali seguiranno all’austerità necessaria per salvare l’eurozona. I leader europei saranno capaci di affrontare la prova?”. Il sussulto di virtù fiscale probabilmente “strangolerà nella culla l’anemica ripresa europea”.

Il Wsj sottolinea in un articolo di Neil Shah che la politica di acquistare bond della Bce affronta un “grande test”. I timori di default del debito sovrano incombono sulle prossime aste dei paesi dell’eurozona.

Anche il New York Times punta i riflettori sulle turbolenze europee: “Si intensificano i timori che la crisi dell’euro possa fare valanga”, titola il quotidiano, sottolineando che questa volta si teme che le ripercussioni sulle maggiori banche europee facciano zoppicare le economie europee. Gli investitori temono che il debito dei paesi più deboli dell’eurozona debba essere ristrutturato, abbassando notevolmente il valore dei loro bond. “Questo colpirebbe duramente le istituzioni finanziarie europee e potrebbe rimbalzare attraverso il sistema finanziario globale”.

Sul settimanale americano Time, Michael Schuman racconta le peripezie che hanno portato al piano di salvataggio dell’eurozona. E non è pessimista: “Se non altro, il piano mostra che l’Europa vede il proprio futuro più che mai come un insieme unito, e che possiede la volontà per difendere quell’unità”.

“I Piigs butteranno via Europa?” si domanda invece Doyle McManus sul Los Angeles Times. I pasticci finanziari in Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna “minacciano l’Ue e forse la ripresa globale”. Gli americani sperano che l’Europa, nonostante le sue divisioni, riesca a contenere la crisi, poiché altrimenti anche gli Usa ne soffrirebbero. Per McManus, l’Italia non fa una brutta figura: Berlusconi “ha fatto un buon lavoro con l’economia. Il debito nazionale è alto, ma il deficit quest’anno è inferiore a quello tedesco. Il rigore di bilancio ha tenuto il tasso di crescita italiano basso, ma l’euro meno caro dovrebbe rendere più facile per le imprese italiane vendere le loro merci all’estero”.

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