Il Sole 24 Ore
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Telecom non avvierà azioni di responsabilità

Antonella Olivieri



MILANO
Non voleranno gli stracci nei salotti buoni della finanza nostrana. Per lo meno, il board di Telecom Italia non promuoverà alcuna azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori per le vicende giudiziarie che hanno interessato la società negli ultimi anni. A sorpresa (nella tempistica), il cda del gruppo di tlc presieduto da Gabriele Galateri, ha comunicato che questo è l'orientamento dopo aver esaminato le risultanze del rapporto Deloitte nel corso della riunione di ieri che non doveva votare l'avvio di azioni legali, ma solo fare il punto sul tema.
Difatti non si è votato, ma di fronte a una situazione delicata che si poteva prestare a fughe di notizie, il cda Telecom ha preferito mettere le mani avanti. «Anche in base al parere dei consulenti legali, professor Franco Bonelli e avvocato Bruno Cova, il consiglio di amministrazione, sulla base delle conoscenze a oggi disponibili, non ritiene di introdurre all'ordine del giorno della prossima assemblea dei soci l'eventuale esercizio di azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori in carica all'epoca dei fatti esaminati», si legge nella nota. Con la «totale contrarietà» di un solo consigliere, Luigi Zingales (indipendente), che l'ha fatto mettere a verbale, probabilmente perchè non ha avuto modo di esaminare nel dettaglio le carte, dal momento che il rapporto Deloitte non è stato consegnato agli amministratori. Che ieri si sono limitati ad ascoltare la relazione riassuntiva del capo-progetto, Antonio Cattaneo, su un lavoro durato mesi che si proponeva di evidenziare tutti gli elementi critici legati alle vicende societarie che sono state oggetto di indagini penali.
Tre i filoni principali: il caso dei dossier illegali e della security sotto la guida di Giuliano Tavaroli, quello delle carte Sim false (circa 3 milioni le linee disattivate) e la vicenda Sparkle, che ha già comportato più di 500 milioni di oneri e prodotto l'avvio di un'azione di responsabilità contro l'ex amministratore delegato della controllata, Stefano Mazzitelli. Fuori dal perimetro del rapporto Deloitte è rimasta invece la cessione degli immobili Telecom a fondi partecipati anche da Pirelli Re, che ai tempi, quando Marco Tronchetti Provera era presidente, era parte correlata, perchè l'operazione era già passata al vaglio delle relative procedure aziendali e non aveva dato luogo a indagini penali.
Il consiglio Telecom ha ascoltato anche le valutazioni dei consulenti legali, gli avvocati civilisti Franco Bonelli dello studio Bonelli-Erede-Pappalardo e Bruno Cova dello studio Paul Hastings che hanno depositato le loro relazioni, mentre era presente anche Luca Santamaria per gli aspetti penali. I legali, con sfumature differenti, hanno illustrato la situazione, ma ha prevalso la linea di Bonelli, il più scettico (e non da ieri) sulle possibilità di successo di un'eventuale azione di responsabilità, considerato anche che non c'è giurisprudenza specifica a cui far riferimento. Resta aperta un'altra strada: mentre infatti le azioni di responsabilità sono soggette a un termine di prescrizione (nello specifico, le prime prescrizioni cadranno a settembre), è sempre possibile per una società costituirsi come parte civile in un procedimento penale, dovessero essere contestati illeciti che chiamino in causa gli amministratori di passate gestioni.
La mossa del cda Telecom, che ha comunicato tempestivamente all'esterno il suo orientamento sulla vicenda, ha spiazzato i piccoli azionisti dell'Asati che denunciano «le situazioni di conflitto d'interesse che stanno bloccando la crescita e lo sviluppo del valore dei titoli» della società, preannunciando esposti alla magistratura, alla Consob e alla Sec.
Da segnalare infine che il cda Telecom ha nominato Aldo Minucci (Generali) componente del comitato nomine e remunerazioni al posto di Berardino Libonati, scomparso a fine novembre.
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LA VICENDA



Il «no» del consiglio
Il board di Telecom ha deciso di non promuovere alcuna azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori per le vicende giudiziarie (dossier illegali, Sim false, caso Sparkle) che hanno interessato la società.