Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2011 alle ore 18:31.

My24

Giorgio Guerrini, presidente Confartigianato
«E' molto difficile prevedere corretti comportamenti nella fase attuale in cui i rischi inflattivi sono generati dall'aumento dei prezzi delle materie prime e non dalla domanda finale. Insieme alle politiche monetarie, servirebbero interventi volti ad attenuare le speculazioni sull'andamento dei prezzi».

Fiorella Kostoris, economista
«E' prematuro un aumento dei tassi. Un rialzo sarà opportuno nel corso dell'anno, ma non in primavera perché così presto rischia di ridurre le spinte alla crescita. Inoltre, il livello dell'inflazione è in aumento ma non è preoccupante, è legato a fattori congiunturali come il rincaro del greggio. Infine, un rialzo dei tassi rafforzerebbe l'euro pesando così sull'export e la crescita».

Paolo Leon, professore
«I tassi si devono muovere in su soltanto quando l'occupazione europea riprende. Siccome non ha ancora ripreso, complessivamente, i tassi non possono salire. Se i tassi vengono fatti salire, quel pochino di ripresa che c'è viene ammazzata».

Lucia Lorenzoni, analista Mps
«Guardando esclusivamente alla crescita il rialzo dei tassi è prematuro. I dati macro mostrano già un rallentamento della crescita, in parte fisiologico dopo il rimbalzo registrato nei trimestri precedenti. Non escludo che il rialzo ci sarà già nei prossimi mesi, ma l'incertezza sulla tempistica della ripresa e la debolezza del mercato del lavoro dovrebbero comunque scongiurare una lunga serie di rialzi. A nostro avviso infatti per l'anno in corso c'è spazio solo per un paio di rialzi da 25 punti base».

Ivan Malavasi, presidente nazionale Cna - Casartigiani
«I tassi non vanno toccati. Un eventuale rialzo rischia di compromettere seriamente il percorso che l'Europa ha avviato verso una crescita stabile e duratura.
I segnali sono contraddittori. La produzione è sotto tono, la disoccupazione ai massimi degli ultimi anni, l'aumento delle materie prime alimenta le spinte inflazionistiche. Non mi sembra un azzardo dire che i prezzi non crescono per pressioni provenienti dalla domanda interna. Aumentare i tassi potrebbe, a questo punto, avere un duplice effetto: brusca frenata per l'economia e nessun contrasto significativo all'inflazione».

Luca Felice Mezzomo, resp macro research Intesa Sanpaolo
«La forza della ripresa economica e l'aumento dell'inflazione non giustificano più una politica monetaria iper-espansiva, né in Europa né negli Stati Uniti».

Mario Noera, presidente Aiaf
«Un rialzo dei tassi in Europa appare prematuro alla luce dei livelli di disoccupazione ancora molto elevati, dell'assenza di rischi di rincorsa prezzi-salari, dell'ancora elevata vulnerabilità finanziaria dei sistemi bancari europei e soprattutto del fatto che la sostenibilità dei debiti pubblici dipende oggi in modo decisivo dalle prospettive di crescita delle economie periferiche, già impegnate nell'attuazione di politiche fiscali molto restrittive».

Fabrizio Onida, prof. economia internazionale Bocconi
«Il rialzo dei tassi si fa nel momento in cui timori di contagio inflazionistico sono fondati. In questo momento si mescolano segnali diversi, inflazione in crescita ma anche dubbi sulla congiuntura. Se dovessi votare al prossimo board voterei no, a quello successivo probabilmente voterei sì. Molto dipende dal timing».

Paolo Onofri, economista
«Un rialzo in primavera può essere opportuno se significa mandare un messaggio ai mercati che la Bce non accetta che si manifestino effetti di secondo round per l'impatto dello shock petrolifero. Ma a questo rialzo non dovrebbero (in senso normativo) seguire - salvo situazioni molto estreme – ulteriori riazi nel corso dell'anno. Puo' essere accettabile un rialzo una tantum, ma - sia per la situazione attuale dei debiti sovrani sia per il fatto che non si sono ancora manifestate tutte le sofferenze che si generano con la crisi - una progressione superiore alll'1,25% sarebbe decisamente negativa per le economie europee. Quindi sì, può essere considerato opportuno purché non si abbia poi una progressione che porti i tassi di riferimento aol 2,5% in breve tempo».

Luigi Paganetto, professore
«I problemi della recessione potenziale sono maggiori del rischio dell'inflazione. Anche se poi la banca europea deciderà in base all'inflazione: loro devono decidere in base a questi parametri, hanno questo mandato ma se mi chiede se è opportuno io le dico no».

Luca Paolazzi, direttore centro studi Confindustria
«A mio avviso non è opportuno. C'è ancora troppa incertezza. La ripresa si è consolidata, ma lo shock petrolifero e delle altre materie prime hanno effetti recessivi perché comportano un peggioramento delle ragioni di scambio che si traduce in minor dinamica della domanda interna (si riduce il potere d'acquisto delle famiglie e calano i margini delle imprese). Inoltre gli eccessi da debito (privato prima, pubblico poi) possono essere curati solo con tassi bassi. La sola attesa del rialzo ha rimesso in tensione tutti i titoli sovrani dei paesi dell'Eurozona e rende ancor più difficile il risanamento. Mi pare molto più pragmatico, come sempre, l'atteggiamento della FED. Con l'elevata disoccupazione, l'ampia capacità inutilizzata e la pressione concorrenziale dei paesi emergenti, una rincorsa prezzi-salari innescata dalle materie prime è poco probabile. Nell'Eurozona potrebbero esserci sentieri diversi, con una maggiore pressione salariale in Germania (che peraltro è in linea con la produttività) e anche se lì ci fosse un po' più di inflazione, ciò aiuterebbe il riaggiustamento. La FED non si basa sull'inflazione in Texas per decidere la politica monetaria. Preoccupa il fatto che la BCE non impari dai propri errori: ha aumentato i tassi ancora nel luglio 2008, quando l'economia stava già puntando verso la recessione e la crisi finanziaria era evidente. Tutto questo spinge a dire che sarebbe bene per la BCE pazientare e vedere l'evolversi della situazione, che rimane per molti versi fragile».

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi