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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2011 alle ore 19:29.

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Ana Botin si dimette dal cda di Generali (Afp)Ana Botin si dimette dal cda di Generali (Afp)

Ana Botìn ha rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere di amministrazione delle Generali. Lo ha comunicato la compagnia triestina in una nota nel tardo pomeriggio di lunedì spiegando che la decisione arriva «in ragione dell'assunzione di nuovi incarichi nell'ambito del gruppo Santander, che hanno accresciuto le sue difficoltà, già preesistenti, ad assolvere appieno ai doveri inerenti alla carica di Amministratore di Generali».

Nel comunicato si precisa inoltre «che Ana Patricia Botìn è stata un amministratore non esecutivo, in possesso dei requisiti di indipendenza, sia ai sensi del Tuif, il Testo unico della finanza, che secondo i criteri del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate e che, dal 24 aprile 2010, ha ricoperto la carica di membro del Comitato per la Corporate Governance di Generali».

Lo scorso 21 febbraio anche Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, si era dimesso dal cda delle assicurazioni.

Le dimissioni di Ana Botìn, in effetti, arrivano in una fase delicata per la compagnia triestina. Proprio oggi sulle colonne del quotidiano economico transalpino Les Echos sono state pubblicate nuove esternazioni di Diego Della Valle, già protagonista nelle scorse settimane di un duro braccio di ferro con il presidente Geronzi e con il finanziere bretone Vincent Bolloré. L'intervista dell'imprenditore marchigiano ha rinfocolato la polemica alla vigilia di un cda che potrebbe essere chiarificatore, fissato per mercoledì 6 aprile a Roma.

Il patron della Tod's ha attaccato nuovamente Bollorè, «l'unico a non aver approvato il bilancio 2010 di Generali (astensione in consiglio per le perplessità sugli accordi con il gruppo ceco Ppf. La querelle ha portato alla luce i "segreti commerciali" del Leone nell'Est europeo , ndr). Conosco Vincent Bollorè da molto tempo e ci stimiamo, ma piuttosto che seguire i metodi del passato di Cesare Geronzi dovrebbe invece comportarsi da vero industriale, come fa nel suo gruppo in Francia», ha affermato Della Valle nell'intervista. La direzione generale del Leone «lavora in modo soddisfacente», ha chiarito l'imprenditore marchigiano, sottolineando: «Non mi sembra una buona idea fare pressioni sul management per difendere un'opinione».

Della Valle ha sostenuto inoltre che con Geronzi «non è una questione personale, ma un punto di vista che difendo: in un Paese moderno come l'Italia le imprese dovrebbero innanzitutto occuparsi della loro buona gestione e della loro competitività, con l'obiettivo di creare valore». Della Valle ha ribadito poi che alcune partecipazioni del Leone, come quella in Rcs, «non hanno alcun senso strategico». Riguardo alla sua proposta di acquistare le quote di Bollorè in Mediobanca, il patron della Tod's ha commentato: «Dalla morte del fondatore, Enrico Cuccia, i tempi sono cambiati e numerosi investitori italiani sono pronti ad impegnarsi in Mediobanca per metterla al passo con i tempi». Tra le altre cose, al quesito su cosa possa succedere all'assemblea di Generali di fine aprile, della Valle ha risposto: «La situazione evolve di giorno in giorno. Lo vedremo».

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