FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
Commerzbank tenta di girare pagina, dopo aver rischiato il fallimento tra il 2008 e il 2009. Ieri la seconda banca privata tedesca ha annunciato un aumento di capitale, complesso nelle forme e nei modi, che dovrà servirle a rimborsare almeno in parte i generosi aiuti statali ricevuti due anni fa. Il mercato ha apprezzato la scelta dell'istituto di credito, premiando il titolo che ha chiuso in rialzo dell'1,9% a 5,71 euro.
«Il momento delle grandi operazioni è giunto», ha dichiarato ieri Martin Blessing, presidente di Commerzbank. L'obiettivo di ripagare in parte i prestiti ricevuti dallo Stato a partire da giugno «è nell'interesse dei nostri azionisti perché ci darà maggiore flessibilità operativa». L'annuncio è giunto mentre in molti paesi le principali società finanziarie vogliono rafforzare il loro patrimonio, con il rischio di provocare un ingorgo sui mercati.
Qualche mese dopo il fallimento di Lehman Brothers, Commerzbank è stata salvata dallo Stato, come già avvenne curiosamente nel 1932, all'indomani della crisi del 1929. Tra il 2008 e il 2009 la banca ricevette 18,2 miliardi di capitale fresco che permise al governo di ottenere una quota del 25% più un'azione nella banca. Di questo pacchetto circa 16,4 miliardi erano una partecipazione silenziosa (senza diritto di voto) detenuta dal fondo pubblico SoFFin.
Oggi l'obiettivo di Commerzbank è di ripagare il 90% della partecipazione silenziosa (il resto seguirà entro il 2014). La banca vuole recuperare sui mercati da qui a giugno 8,25 miliardi attraverso un'emissione di bond convertibili e un aumento di capitale. Commerzbank poi convertirà parte del denaro del SoFFin in azioni (2,75 miliardi), permettendo al governo di non diluire la sua quota. Altri 3,30 miliardi verranno rimborsati dalla banca utilizzando fondi propri.
«Una volta completata l'operazione – ha detto Blessing – saremo pronti nel 2011 per le nuove norme patrimoniali di Basilea 3» che dovrebbero entrare in vigore da qui al 2019. Secondo il presidente della banca, Allianz – la quale controlla il 10% di Commerzbank – ha detto che parteciperà all'aumento di capitale, mentre Generali, che ha in portafoglio un 5%, non ha ancora annunciato il suo intento.
Il governo federale ha accolto positivamente la scelta della banca tedesca. Per ora tuttavia la mano pubblica continuerà ad avere una minoranza di blocco nell'istituto di credito. Il tentativo di Commerzbank è comunque di girare pagina, approfittando del buon andamento dei mercati e dell'economia tedesca. Ieri in questo senso Blessing ha annunciato che il primo trimestre si è chiuso positivamente sulla scia anche della ripresa in Germania.
Qualche mese fa a lanciare un aumento di capitale da 10,2 miliardi era stata Deutsche Bank, per finanziare la scalata a Postbank. Oggi tocca a Commerzbank per ripagare gli aiuti statali. Più in generale, nel mondo bancario c'è il desiderio di rafforzare il capitale mentre incombono le nuove norme di Basilea 3 e gli stress-test europei. Proprio a questo riguardo, alcune Landesbanken stanno protestando per la possibile esclusione dai criteri con i quali verrà valutata la robustezza di una banca delle partecipazioni silenziose, uno strumento che molti considerano poco trasparente.
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