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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2011 alle ore 08:32.

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La giornata dei mercatiLa giornata dei mercati

Wall Street chiude in rosso
Chiusura in netto segno negativo anche per Wall Street dopo che l'agenzia Standard & Poor's ha tagliato l'outlook sul rating degli Stati Uniti da stabile a negativo pur confermando l'attuale giudizio di tripla A. La Borsa di New York ha terminato le contrattazioni con l'indice Dow Jones a -1,14% a 12.201,60 punti, il Nasdaq a -1,06% a 2.735,38 punti, lo S&P 500 a -1,10% a 1.305,14 punti.

Dollaro in calo, oro record
Il dollaro ha accusato un brusco cedimento dopo la notizia. Il biglietto verde è passato in rapida sequenza in area 1,4350 per un euro dagli 1,4270 segnati prima della nota dell'agenzia di valutazione. Il dollaro ha ceduto frazioni di punto anche sullo yen, trattato nel pomeriggio a 82,60 (82,87 prima della notizia di S&P). Parallelamente si è registrata l'impennata per le quotazioni dell'oro che ha sfiorato la soglia psicologica dei 1.500 dollari. Anche le quotazioni dell'argento si sono impennate a 43,55 dollari, nuovo massimo degli ultimi 31 anni. Da inizio anno l'argento si è apprezzato di oltre il 43% e l'oro di oltre il 6%.

Euro volatile
Da segnalare sul mercato valutario l'andamento volatile dell'euro, sceso sotto quota 1,43 dollari in mattinata per la situazione dei debiti sovrani dei Paesi periferici. La moneta unica ha poi ripreso quota dopo il taglio dell'outlook sul debito americano. Le voci di una richiesta di ristrutturazione hanno fatto impennare i rendimenti sul titolo decennale greco a quota 14 per cento. A preoccupare il mercato c'è poi la vittoria della destra euroscettica in Finlandia, contraria al salvataggio di paesi in difficoltà come il Portogallo e il nuovo declassamento di Moody's alle principali banche irlandesi, relegate alla categoria degli investimenti speculativi.

Focus Piazza Affari
A Piazza Affari sono ancora le banche le più vendute. In particolare Banca Popolare di Milano (che si appresta a varare un aumento di capitale da 500-600 milioni) ed Mps (pronta ad un rafforzamento patrimoniale da 2,47 miliardi). Giù anche Banco Popolare e UniCredit. L'altra grande banca "di sistema" non sembra intenzionata a seguire la "rivale" Intesa Sanpaolo (anch'essa in deciso calo) che nelle scorse settimane ha dato l'ok ad un aumento da 5 miliardi.

Rally di Risanamento
Sul listino completo si segnala il balzo del titolo Risanamento (arrivato a guadagnare il 7% in mattinata). La società ha confermato, su richiesta della Consob, le indiscrezioni di stampa su una manifestazione di interesse per l'area di Santa Giulia. Si tratta - si apprende - della cordata guidata da Stefano Stroppiana, numero uno di McArthurGlen, la multinazionale che in Italia è presente con l'outlet di Serravalle. A questa il gruppo immobiliare ha concesso un periodo di esclusiva per la due diligence (la valutazione dell'investimento) fino al 31 maggio.

La chiusura della Borsa di Tokyo
Ancora una seduta attendista per la borsa di Tokyo, dove il NIKKEI 225 è sceso oggi dello 0,36% a 9.556,65 punti, in attesa del debutto della stagione dei risultati societari. La tendenza di fondo rialzista dello yen e le persistenti inquietudini per la centrale nucleare di Fukushima non tranquillizzano gli scambi. L'indice Topix è sceso dello 0,59% a 836,34 punti.

Stretta della Cina sulle banche
La banca centrale cinese (Pboc) ha annunciato domenica di ritenere necessario aumentare il tasso sulle riserve minime obbligatorie degli istituti di credito del paese di 50 punti base, per la quarta volta quest'anno, nel più recente tentativo di arginare un'inflazione ostinatamente alta. La nuova misura di inasprimento diventerà effettiva il 21 aprile, ha detto la Banca del Popolo di Cina (Pboc) in un comunicato sul suo sito web.

La mossa dovrebbe aumentare il rapporto richiesto di riserva per le grandi istituzioni finanziarie della Cina a un livello record del 20,5%. La misura di inasprimento era ampiamente attesa dopo che venerdì è stato annunciato che i prezzi al consumo avevano raggiunto un massimo da 32 mesi al 5,4% in marzo. Accanto agli aumenti del tasso sulle riserve minime obbligatorie, la Cina ha anche alzato i tassi di interesse di riferimento per quattro volte dallo scorso ottobre per combattere l'inflazione persistente. L'aumento é in linea con le aspettative di mercato. L'operazione bloccherà complessivamente 370 miliardi di yuan (56,6 miliardi di dollari), destinati a riserva, valutati sulla base dei dati della Pboc sui depositi a fine febbraio.

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