A intervenire nei due più eclatanti casi di risparmio tradito degli ultimi mesi (Finabo e la Européenne de Géstion Privée) è stato il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza. Ed è proprio a questa unità d'élite, comandata dal generale Leandro Cuzzocrea, che è demandato il compito di combattere l'abusivismo. Si tratta del collocamento di strumenti d'investimento da parte di operatori non qualificati e non iscritti all'Albo dei promotori finanziari. Nel caso della Finabo, la società era una «106» iscritta all'elenco speciale previsto dal Testo unico bancario: intermediario creditizio senza autorizzazione al collocamento.
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