Il Sole 24 Ore
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Assenteismo virtuale


C'era una volta l'assenteista-collezionista di giornate di malattia fittizia, spesso alla vigilia o al termine delle ferie. Oggi anche l'assenteismo si fa più virtuale. Stare in ufficio, fisicamente alla propria scrivania davanti al computer, non equivale sempre a stare al lavoro. Si può stare con un "amico" – anche la moglie, il marito, la sorella, il figlio – a chattare su uno dei tanti social network, Facebook in testa, con modalità che di fatto costituiscono "assenze" dal lavoro. Si sottrae tempo all'attività e si viene meno alla prestazione contrattualmente dovuta al datore di lavoro. Rischiando sanzioni ad hoc.

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