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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2011 alle ore 09:25.
Tokyo in ribasso su ipotesi mozione di sfiducia al premier Kan
La Borsa di Tokyo amplia le perdite nel finale e termina gli scambi a ridosso dei minimi intraday (-0,57%), in scia all'incertezza politica che vede il premier Naoto Kan nel mirino delle opposizioni. L'indice Nikkei aggiorna i minimi delle ultime 5 settimane e si attesta a quota 9.422.88, in calo di 54,29 punti, appesantito dalle vendite sui titoli dei principali esportatori, malgrado lo yen abbia mantenuto una relativa debolezza.
Sugli investitori, in particolare, pesano le preoccupazioni di un possibile rallentamento economico di Usa e Cina, mentre il quadro politico nipponico si complica con l'ipotesi di mozione di sfiducia contro Kan che le principali forze di opposizione, New Komeito e partito Liberaldemocratico, presenterebbero entro la fine della sessione parlamentare corrente.
Focus piazze asiatiche
In calo, con ribassi intorno al punto percentuale, anche le altre principali piazze asiatiche, frenate dal comparto tecnologico, dopo le previsioni sui risultati trimestrali inferiori alle stime degli analisti dell'americana Applied Materials, numero uno della produzione di impianti per la realizzazione di microprocessori. In controtendenza le auto, favorite da un report di analisti che indica una ripresa del settore dopo il disastro nucleare di Fukushima in Giappone. Tra i singoli titoli, sotto pressione sulla piazza di Tokyo i produttori di microprocessori Tokyo Electron (-2,11%) ed Elpida (-3,8%). In calo anche Toshiba (-4,17%), Hitachi (-2,86%) e Casio (-2,05%), mentre è scivolata di nuovo Tepco (-5,41%), gestore dell'impianto nucleare di Fukushima.
Ha ripreso quota l'automobilistico con Toyota (+2,16%), seguita in campo finanziario da Nomura (+2,09%), Sumotomo Mitsui Trtust (+1,82%) e Mizhuo Financial Group (+1,6%). Difficoltà ad Hong Kong, a seduta ancora in corso, per Glencore (-1,9%), che ha debuttato a Londra la scorsa settimana, in una giornata difficile per il comparto estrattivo minerario: a Sidney, a parte la corsa di Mincor Resources (+8,37%) e Alacer Gold (+7,04%), hanno ceduto infatti i colossi Bhp Billiton (-0,62%) e Rio Tinto (-0,37%).
Per S&P la redditività delle banche cinesi è a rischio
Le continue manovre di stretta monetaria della Cina potrebbero indebolire notevolmente la redditività del settore bancario cinese per i prossimi anni, ma possono anche contribuire a prevenire un atterraggio duro per il settore. Lo afferma Standard & Poor's, l'agenzia di rating che ieri ha tagliato l'outlook di quattro banche italiane dopo aver abbassato il giudizio anche sull'Italia il 21 maggio. «L'inflazione e un possibile rallentamento economico derivanti dal rafforzamento delle misure monetarie potrebbero portare a un picco delle perdite su crediti nel corso dei prossimi due o tre anni», ha detto Liao Qiang, direttore dei servizi finanziari di rating di Standard & Poor's.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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