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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2011 alle ore 14:23.

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Eric Schmidt (Epa)Eric Schmidt (Epa)

È in questo contesto allargato dunque, che la «Banda dei Quattro» avanzerà nei territori inesplorati dell'economia digitale. Ci sono ragioni specifiche che giustificano l'identificazione di Apple, Google, Facebook e Amazon fra i Quattro. Per il loro valore, 500 miliardi di dollari di valutazione aggregata. Per la forza innovativa, per le moltitudini che riescono ad afferrare. Ma, soprattutto, perché sono state le uniche ad aver capito – Google in ritardo ammette Schimdt – l'importanza di una piattaforma integrata, con una forte identità, che consente, se necessario, una diversificazione snella. E fa un «mea culpa» per non aver capito subito l'importanza dell'identità: «Mandavo messaggi interni sull'identità, ma poi non ho dato seguito perché ero preso da altre cose e Facebook ha occupato lo spazio facendo cose egregie... L'identità, è straordinariamente importante perché sulla Rete hai bisogno di sapere con chi hai a che fare».

Il messaggio dirompente che deriva dall'identificazione della Banda dei Quattro? Microsoft, che 20 anni fa era l'unico grande protagonista del settore, è secondo Schimdt chiaramente fuori. Una provocazione? Di sicuro, perché nel proiettare una visione articolata e lucida per il futuro da qui ai prossimi cinque dieci anni, Schmidt mette al quinto e sesto posto PayPal e Twitter. «La It come la conosciamo oggi è vicina alla morte» dice a un certo punto. Si riferisce al fatto che sistemi complessi di computerizzazione e di gestione dell'informazione, sia in termini di hardware che di software, saranno rimpiazzati dalla "nuvola", il gestore remoto, il guardiano privato e discreto delle tecnologie per la gestione dell'informazione. E rende omaggio al sistema S3 di Amazon per immagazzinare dati in remoto.

Ma è chiaro che su questo terreno avanza anche Google, con il suo "magazzino remoto", con prodotti che vanno nella direzione di Facebook; o con la "nuvola" per immagazzinare e distribuire musica. Google Music vuole fare concorrenza alla Apple, ma partendo in ritardo è difficile. Anche se osserva Schmidt gli Android, la tecnologia Google per i telefonini diventa il punto di vantaggio e di snodo chiave: «Abbiamo 400.000 nuove attivazioni di Android al giorno» dice Schmidt. Non solo, Google ha presentato proprio qui a Rancho Verde il suo nuovo «Google Wallet» un progetto di vendite scontate a buoni e di pagamenti via telefono che potrebbe disturbare sia Groupon che Square: «Continuiamo a migliorare ogni giorno e resteremo un sistema aperto».

Tutti fanno tutto dunque, con il consumatore al centro di questa battaglia per la crescita e per il dominio del settore. Riferendosi alle dinamiche che regolamenteranno il modello competitivo per la «Banda dei Quattro», Schimidt dice: «Siamo in concorrenza, ma lavoriamo anche insieme e credo che fusioni fra alcuni del gruppo saranno impossibili per problemi antitrust». Questa visione – e questa graduatoria di Schimdt che esclude Microsoft - trova una reazione caustica da parte di Steven Sinofsky, presidente di Windows: «Sappiamo bene come finiscono le bande dei quattro...».

In effetti retrocedere Microsoft è forse prematuro. Sinofsky è anche anche lui al D9 di Rancho Verdes per presentare Windows 8, una evoluzione rivoluzionaria di Windows che introduce elementi tattili molto simili all'esperienza IPad ma con alcuni arricchimenti. Mossberg ad esempio, un esperto di prim'ordine in materia di nuovi prodotti ha giudicato l'innovazione «la più importante per Windows in molti anni». Ma Schmidt non demorde: «Hanno fatto un ottimo lavoro per garantirsi una posizione di predominio nel settore corporate...ma il problema per Microsoft è quello di non aver guidato la rivoluzione del mercato al consumo». Vero. Basta che non ci sia davvero una controrivoluzione. Non dei governi, attenzione, ma dei consumatori stessi, pronti a sfruttare la «diffusione di potere senza precedenti» di cui ha parlato Schmidt, se si sentiranno irrimediabilmente violati nella loro privacy.

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