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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2011 alle ore 08:10.

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In realtà, l'Efsf sta sussidiando la Grecia, violando la seconda promessa. Se infatti la Grecia fa default sul suo debito verso l'Efsf, per rimborsare il debito che ha emesso l'Efsf dovrà far ricorso alle entrate fiscali dei Paesi garanti, Germania in primis. Ma anche se la Grecia non fa default riceve un sussidio, più occulto, dalla Germania: a parità di rischio, investendo sul mercato il contribuente tedesco avrebbe potuto ricevere il 6% invece del 4,5.

Finché si tratta dei tre piccoli Pig, la cosa può passare inosservata al contribuente tedesco. Ma quando si comincia a parlare di Italia e Spagna il ragionamento è molto diverso. Non solo il problema politico con la Germania diventa quasi insormontabile, ma è anche probabile che l'intervento dell'Efsf risulti inutile.

Per capirlo, supponiamo un intervento per Spagna e Italia simile al primo intervento sulla Grecia, nel 2010; il suo scopo era isolare la Grecia dal mercato per tre anni, assicurando finanziamenti sufficienti a rimborsare i titoli in scadenza, più il disavanzo di ogni anno. Quell'intervento si rivelò presto insufficiente e dovette essere raddoppiato; possiamo quindi considerarlo un intervento minimale.

I debiti pubblici italiano e spagnolo sono rispettivamente di 1.840 e 640 miliardi. Assumendo una maturità media di 6 anni, e considerando che il disavanzo annuale è o sarà circa zero (un'ipotesi ottimista), per ritirare questi Paesi dal mercato per tre anni occorrono circa 1.250 miliardi (cioè un sesto di 1.840 + 640, per tre anni). La capacità di spesa dell'Efsf dovrebbe passare dai 440 miliardi attuali a 1.690 miliardi.

Ma l'impatto sul debito pubblico dei Paesi garanti sarebbe quasi il doppio. Il motivo è che, per godere della tripla A, l'Efsf deve essere in grado di coprire ogni emissione interamente con le garanzie dei soli Paesi a tripla A. Poiché questi comprendono circa il 60% dei Paesi che partecipano all'Efsf, ogni Paese deve prestare una garanzia del 165% (1,65 X 0,60 = 1, circa).

Quindi, un Efsf minimale per tentare di salvare Spagna e Italia aggiungerebbe quasi 30 punti percentuali di Pil al debito pubblico di Francia e Germania (si veda la tabella allegata)! Come nel caso degli Usa, l'impensabile diverrebbe improvvisamente realtà: Francia e Germania perderebbero la tripla A, vedendo aumentare significativamente il costo a cui devono prendere a prestito. Si tratterebbe di un suicidio politico per Sarkozy e la Merkel, senza contare che un'Europa senza Paesi a tripla A sarebbe come una nave senza ancora.

Ma i problemi non finiscono qui. Un intervento dell'Efsf di queste dimensioni sarebbe problematico per altri due motivi. Lo scopo ultimo di qualsiasi salvataggio è ridurre il debito pubblico di un Paese. L'Efsf può farlo prestando fondi a Grecia o Italia, che li utilizzano per comprare il proprio debito, oppure direttamente acquistando titoli greci e italiani.

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