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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2011 alle ore 08:10.
Finché il debito pubblico vale il 50% del valore facciale, con 10 miliardi di euro si cancellano 20 miliardi di debito pubblico: un affare, sembrerebbe (almeno per Grecia e Italia: come prima, il contribuente tedesco paga la differenza). Ma un buy-back di proporzioni non irrisorie comporterebbe un aumento immediato del prezzo dei titoli, vanificando gran parte dei vantaggi.
Il secondo problema è in un certo senso l'opposto: la maggior parte dei titoli di Stato detenuti da banche a assicurazioni è a bilancio al prezzo storico (molto vicino al valore facciale), e non al prezzo di mercato ('marked-to-market') che è ovviamente molto inferiore. Un programma di buy-back costringerebbe banche e assicurazioni a vendere a prezzi di mercato e quindi a riconoscere le perdite sui titoli. Sorprendentemente, l'intervento dell'Efsf potrebbe dunque avere un effetto deleterio sulla stabilità del sistema finanziario europeo.
Il risentimento che si creerebbe in Germania sarebbe dunque ulteriormente esacerbato dal fatto che l'intervento dell'Efsf sarebbe probabilmente comunque inutile, come dimostra il caso greco: 1.250 miliardi regalati a Spagna e Italia (o agli odiati 'speculatori'), per vederle fallire lo stesso!
Il peso degli eurobond
Nella versione più semplice - ma anche quella che viene discussa più frequentemente dai politici e sui giornali - gli eurobond sono molto simili all'Efsf, con una differenza che li rende uno strumento molto pericoloso. I prestiti dell'Efsf sono ben specificati: è chiaro chi è il debitore (Grecia, Portogallo, Irlanda), e chi deve pagare in caso di insolvenza dei debitori: ogni Paese dell'Eurozona per una ben specificata percentuale del totale. Al contrario, non è affatto chiaro come e dove debba essere speso ogni euro che venga raccolto quando viene emesso un eurobond, ma in teoria ogni Paese ne è pienamente responsabile in solido. Un eurobond può essere usato per il ponte sullo Stretto di Messina, ma ogni Paese ne è responsabile, e per l'intero ammontare. Come può funzionare un'unione del genere?
Incredibilmente, politici e commentatori nostrani ignorano completamente questo problema colossale. Ma anche se venisse risolto, l'eurobond dovrebbe affrontare lo stesso problema dell'Efsf: Italia e Spagna pagheranno interessi più bassi, Francia e Germania più alti, e il rating di queste ultime ne verrà compromesso.
Non ci dovrebbe essere niente di sorprendente in questo: se due imprese identiche hanno un diverso livello di indebitamento e una prende a prestito al 6% e l'altra al 3 per cento, fondendosi insieme le due imprese prenderanno a prestito al 4,5%; una ci guadagna ma l'altra ci perde, e in aggregato non c'è nessuno vantaggio netto.
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