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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2011 alle ore 08:50.
L'ultima modifica è del 26 agosto 2011 alle ore 07:42.

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Vale più la parola di Warren Buffett o quella di Ben Bernanke? Forse nel mezzo di questa crisi, non solo finanziaria, ma di credibilità di un modello, siamo arrivati anche a questo: un privato può avere più influenza di una Banca centrale. C'è anche da chiedersi: è casuale che l'annuncio dell'investimento di 5 miliardi di dollari di Buffett in Bank of America abbia avuto il suo impatto di mercato il giorno prima dell'attesissimo discorso di questa mattina a Jackson Hole del governatore della Federal Reserve? Ed è casuale che Buffett sia passato dalla Casa Bianca per una chiaccherata con il presidente Usa Barack Obama appena due giorni prima del suo annuncio?

Almeno un paio di collegamenti ci sono. Il primo, finanziario: i mercati hanno reagito bene ieri alla decisione di Buffett e maluccio alle indiscrezioni secondo cui nel suo discorso di questa mattina il presidente della Fed si terrà sulle generali. Il titolo Bank of America è balzato a un certo punto del 20% per poi assestarsi a +9,44%.

Ma l'indice Dow Jones, dopo una corsa al recupero di 500 punti nei giorni scorsi in attesa del discorso di Bernanke, ieri ha ceduto l'1,51%. Buffett, soprannominato l'oracolo di Omaha, come sempre guarda lontano, come dovrebbero fare tutti gli investitori di razza, inclusi quelli nostrani che per ora non battono un colpo davanti alle incongruenze di certi valori bancari. Cosa segnala Buffett? Che siamo ai livelli minimi? Che vuole dare una mano a Bernanke e a Obama in un momento di difficoltà? Tutto è possibile.

Ma una cosa è certa, Buffett non compra a vanvera. L'ultimo investimento simile lo fece nel 2008, quando strutturò un'operazione analoga per acquistare titoli di Goldman Sachs. Anche allora si trattava di cinque miliardi di dollari, che gli sono stati restituiti da poco. Secondo alcuni l'affare e' strutturato in modo da poter rendere a Buffett quasi il 100% sull'investimento in pochi anni. Del resto i titoli bancari hanno perso fra il 30 e il 50% della loro capitalizzazione in pochi mesi. La parola, e il contante, di Buffett, spiazzano analisti come Henry Blodget che drammatizzavano e stimavano la necessità di ricapitalizzazione per Bank of America fra i 100 e i 200 miliardi di dollari! Una cifra immane. Buffett spiazza anche coloro che parlavano (spesso a sproposito) di un possibile fallimento alla Lehman per BofA e di imminenti fusioni con altri grandi banche americane. Un bocconcino non proprio delicato visto che la Banca ha in pancia anche Merrill Lynch e Countrywide, oberata di perdite sui mutui.

Ma arriviamo al secondo collegamento, quello politico. Buffett potrebbe aver discusso con Obama nuove idee per l'economia, soprattutto per il fragile settore immobiliare. Il mercato si rende conto che in questi tempi di contagio le armi in mano alle istituzioni sono spuntate. Per Bernanke, e questo lo vedremo oggi, è meglio attendere gli sviluppi. E Barack Obama non potrà ottenere molte concessioni dai repubblicani su un programma di stimoli fiscali per rilanciare l'occupazione che annuncerà il 5 settembre. Ecco dunque la crisi di fiducia in un modello di gestione economica che sembra girare a vuoto. Ma il presidente qualcosa può fare. Pochi giorni fa ha proposto di concedere una riduzione dei tassi di interesse a tutti coloro che hanno mutui con Fannie Mae e Freddie Mac, le due istituzioni federali di garanzia. Sarà molto importante seguire il discorso di oggi di Bernanke per capire se darà una sponda al presidente sul fronte immobiliare. Visto che alla Fed la bolla sui mutui continua a preoccupare moltissimo per le sue conseguenze nefaste sul settore bancario, sarebbe sorprendente se non lo facesse. Della necessità di fare concessioni sui mutui, persino in conto capitale, si parla da tempo. I prezzi delle case sono diminuiti del 33% dai massimi e ci sono 14,6 milioni di americani che faticano a pagare gli interessi. Che sia stato Buffett a suggerire a Obama una riduzione degli oneri finanziari per i proprietari di case? Che sia stato Obama a consultarsi con Buffett sulla sua idea? Non lo sapremo mai. Ma sappiamo che Bank of America sarà uno dei principali beneficiari di questa decisione. Quando sarà applicata, ovviamente.

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