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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2011 alle ore 08:17.

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Non esiste un cartello dei fertilizzanti, che gonfia artificialmente i prezzi dei sali di potassio. O meglio: magari esiste, ma non sta danneggiando i consumatori americani. È q questa qla conclusione cui è giunta la Corte d'appello di Chicago, respingendo in modo definitivo la class action promossa nel 2003 da un gruppo di utilizzatori.
Al banco degli imputati sedevano tutti i maggiori produttori di potassio del Nord America e dell'ex Unione Sovietica, che all'epoca controllavano il 71% dell'offerta globale. Tra questi figuravano da un lato la statunitense Mosaic e le canadesi Potash Corp of Saskatchewan e Agrium – che commercializzano insieme i prodotti attraverso la Canpotex – e dall'altro le russe Uralkali e Silvinit (che si sono fuse in giugno), più la bielorussa Belaruskali, anch'esse dotate di un braccio commerciale comune, la Belarusian Potash Company (Bpc).
La sola esistenza di q Canpotex e Bpc sembrerebbe giustificare qil sospetto di politiche anticoncorrenziali. E in effetti, a livello internazionale, i prezzi dei fertilizzanti risultano abbastanza allineati. Tuttavia, secondo le motivazioni della sentenza, l'accusa non è riuscita a dimostrare alcuna ripercussione rilevante sul mercato Usa q, l'unico su cui la Corte d'Appello di Chicago ha giurisdizione: la causa, scrive il giudice Diane Skyes, era troppo focalizzata sui mercati di Brasile, Cina e India. q «Non basta che le società accusate siano attive sul mercato d'importazione statunitense. I promotori della causa offrono ben poche prove riguardo alla supposta relazione tra un'ipotetica condotta anticoncorrenziale all'estero e il mercato domestico».
I l q prezz o del potassio q – che nel 2008 aveva raggiunto un record di 1.000 $/ qtonnellata, prima di precipitare intorno a 350 $ con la recessione – non sta per il momento accusando contraccolpi dall a crisi. qLa tedesca K+S pochi giorni fa ha applicato un rincaro del 3,3% per i clienti europei, a 375 /tonn. e la russa Uralkali giovedì ha previsto il raggiungimento di 600 $/tonn entro fine anno. La società – che punta a diventare il primo fornitore mondiale di potassio – ha anche annunciato di voler investire 2,5 miliardi di $ per lo sviluppo di una nuova miniera da 2,5 milioni di tonn. l'anno.
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