Il Sole 24 Ore
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Bpm, pronta la squadra Bonomi

Monica D'Ascenzo



Claudio Sposito sta studiando il dossier, Matteo Arpe lavora all'operazione da tempo e ha incassato il via libera dei sindacati nazionali, Andrea Bonomi cerca di costruire una squadra credibile per il mercato con il supporto dei dipendenti-soci. All'indomani dell'approvazione della nuova governance duale, la partita sulla Banca Popolare di Milano si sposta fuori dal gruppo in vista dell'aumento di capitale da 800 milioni che potrebbe partire a fine ottobre.
Clessidra, ieri, ha confermato di avere allo studio il dossier. «Siamo stati contattati dalle banche che curano il collocamento. Stiamo valutando se è un investimento di interesse» ha spiegato Claudio Sposito, presidente e amministratore delegato del fondo Clessidra, in un colloquio con Radiocor confermando quanto anticipato ieri dal Sole 24 Ore. Il fondo di private equity italiano, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe pronto a investire nella banca circa 200 milioni, partecipando al prossimo aumento di capitale da 800 milioni. «Siamo stati sollecitati, non siamo sponsor di nessuno» ha poi precisato Sposito, che ha già contattato il direttore generale di Bpm, Enzo Chiesa, per valutare l'operazione e le prospettive dell'investimento alla luce del piano industriale del gruppo. L'intenzione di Clessidra è quella, comunque, di muoversi in piena sintonia con la Banca d'Italia. Proprio per questo è probabile che nei prossimi giorni lo stesso Sposito possa recarsi a Palazzo Koch per approfondire l'argomento. Per altro non è escluso che l'investimento di Clessidra possa essere complementare a quello di IvestIndustrial, anche se al momento non ci sono ancora stati contatti in questo senso.
Sul fronte Bonomi, intanto, si lavora alla squadra che potrebbe guidare la banca nel caso di un investimento importante di InvestIndustrial nel capitale. Lo stesso Bonomi nei giorni scorsi ha incontrato una sessantina di manager del gruppo, comprese le seconde e terze file, cui ha presentato il piano industriale. Allo stato attuale il consiglio di gestione sembra praticamente definito: Bonomi presidente, affiancato dal consigliere delegato e direttore generale, Enzo Chiesa, e dagli amministratori Dante Razzano e David Croff. Il quinto consigliere, quindi, potrebbe essere Maurizio Dallocchio o Alessandro Foti (un passato in Euraleo, Ubs e Lehman Brothers). Per il consiglio di sorveglianza i giochi sono ancora in parte aperti. Dei 19 membri, due saranno espressione della Cassa di Risparmio di Alessandria e del Credit Mutuel, due saranno i rappresentanti degli investitori istituzionali (per cui viene sospeso in pratica il voto capitario), due andranno alla lista di Piero Lonardi e due ai pensionati. I restanti undici verranno dalla lista di maggioranza presentata dall'Associazione degli Amici di Bpm, che avrà anche due nomi indicati da ambienti vicini a Bonomi: Ulrich Weiss, ex presidente di Deutsche Bank e numero uno per la banca tedesca in Italia dal 1979 al 1998, e l'avvocato Carlo D'Urso, attore nelle vicende finanziarie italiane degli ultimi 30 anni e fratello dell'ex senatore Mario D'Urso. Sul resto dei nomi non ci sono ancora certezze definitive, così come sulla presidenza del cds per cui sono stati proposti Carlo Dell'Aringa, ordinario di economia politica all'Università Cattolica di Milano e già membro del cda di Bpm, e Marcello Priori, già membro di cda e collegi sindacali di istituti bancari. I colloqui e le riflessioni sulla squadra di vertice, comunque, continueranno nei prossimi giorni con l'obiettivo di presentare la prossima settimana a Banca d'Italia liste che possano segnare una svolta rispetto al passato. Anche perché resta l'ipotesi di sterilizzazione dei voti dei dipendenti soci in base all'articolo 20 del Tub, che rimetterebbe tutto in discussione.
Quest'ultima eventualità, per altro, sarebbe invece favorevole all'ingresso di Matteo Arpe, come azionista ma soprattutto come manager. Arpe, in questo momento, preferisce stare alla finestra fino a quando non si verificheranno le condizioni per poter avere un ruolo di gestione nell'istituto senza doverlo trattare con le rappresentanze sindacali interne.
Il termine per presentare le liste è il 7 ottobre per poi andare al voto in assemblea il 22 ottobre, quando i soci saranno chiamati ad approvare la nuova governance in sede straordinaria e a seguire, in sede ordinaria, ad eleggere il primo consiglio di sorveglianza della banca, che a sua volta nominerà subito dopo i membri del consiglio di gestione.
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