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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2011 alle ore 16:27.

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È necessario agire rapidamente per affrontare la crisi, perchè è stato già perso troppo tempo. È il richiamo del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, lanciato nel corso del suo intervento d'apertura al convegno internazionale per le celebrazioni del 150esimo dell'Unità di Italia "L'Italia e l'economia internazionale 1861-2011". «Occorre agire con rapidità - ha detto - è stato già perso troppo tempo». Per Draghi «senza aggredire alla radice il problema della crescita lo stesso risanamento della finanza pubblica è a repentaglio».

Aumenti dei tassi protratti vanificherebbero le misure adottate
Ha sottolineato come gli «interventi realizzati nella scorsa estate - riferendosi alla manovra d'agosto - avviano la finanza pubblica italiana lungo un sentiero di maggiore sostenibilità. Ma ciò non basta». Perché gli «aumenti dei tassi di interesse della dimensione di quelli verificatisi negli ultimi tre mesi, se protratti avrebbero l'effetto di vanificare in non piccola parte le misure approvate con i decreti legge convertiti in settembre, con un ulteriore effetto negativo sul costo del debito, in una spirale che potrebbe risultare ingovernabile».

Dalla concorrenza alle infrastrutture, le emergenze del Paese
Il governatore di Bankitalia ha ribadito gli interventi necessari «in ambiti essenziali per la crescita come la giustizia civile, il sistema formativo, la concorrenza, soprattutto nel settore dei servizi e delle professioni, le infrastrutture, la spesa pubblica, il mercato del lavoro, il sistema di protezione sociale». Ha sottolineato come sia «compito insostituibile della politica trovare il modo di rompere questo circolo vizioso prima che questo renda impossibile, per veti incrociati e cristallizzati, le misure necessarie per la crescita». Secondo il Governatore é, poi, «necessario che i decreti attuativi siano promulgati senza indugio, soprattutto quelli con riferimento alla riduzione permanente della spesa corrente.

Se non si punta sui giovani non ci sarà crescita
Il Governatore è tornato sul tema dei giovani. «Senza giovani non si cresce», ha detto Draghi. E solo rimuovendo le rigidità che impediscono lo sviluppo delle potenzialità delle giovani generazioni si potrà ricondurre l'economia italiana sul sentiero della crescita: si tratta, ha detto Draghi, di un dovere «non più eludibile che abbiamo nei confronti dei giovani, un quarto dei quali sono senza lavoro».

Basta con le fazioni, è l'ora di valori comuni
«L'Italia deve oggi saper ritrovare quella condivisione di valori comuni, messi in sordina gli interessi di fazione, é essenziale per mobilitare le energie capaci di realizzare, in anni non lontani, una rigogliosa crescita economica e di offrire credibili speranze alle nuove generazioni». La salvezza dell'Italia, ha detto Draghi, dipende dagli italiani e sarebbe una "tragica illusione" pensare che i problemi possano essere risolti da altri.

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