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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2011 alle ore 06:42.
Ancora da definire, invece, la linea della Regione Piemonte: «Conosciamo bene le implicazioni di un eventuale ricorso all'autotutela. Stiamo valutando il da farsi», dicono dallo staff del presidente Roberto Cota. Più circostanziata la posizione della Regione Lombardia: «La sentenza del Consiglio di Stato - dice Romano Colozzi, assessore al Bilancio - ha aperto scenari totalmente diversi rispetto al passato. E ha posto sul tavolo della giunta la necessità di avviare una riflessione complessa, non scontata». Anche la giunta Tosi, del Comune di Verona, fa sapere di avere intentato causa alle banche straniere. Ma dietro le quinte, confessano gli addetti ai lavori, si stanno muovendo un po' tutti.
Il rischio boomerang sui BTp
Se per gli Enti locali si tratta dell'occasione unica di eliminare una zavorra dai propri conti, per il sistema Italia la battaglia potrebbe diventare un problema. Perché le banche contro cui si agisce, annullando unilateralmente i contratti, sono le stesse che ci dovrebbero dare una mano acquistando i titoli di Stato e lavorando con il ministero del Tesoro. «Le confesso che la sentenza del consiglio di Stato influirà sulle nostre strategie in Italia – spiega l'avvocato di una banca estera –. Perché d'ora in poi dovremo considerare anche il rischio legale quando operiamo in Italia: gli Enti locali ormai possono fare quello che vogliono e annullare unilateralmente, quando conviene loro, contratti stipulati in passato. Questo crea grande incertezza su tutto».
Questo, potenzialmente, può avere un impatto diretto sull'Italia. Anche perché il primo Ente che stipula derivati con le banche internazionali è il ministero del Tesoro: potenzialmente – dal punto di vista delle banche – anche via XX Settembre potrebbe annullare i derivati se gli facesse comodo. Morale: d'ora in avanti, le banche chiederanno rendimenti più elevati per lavorare con il Tesoro. E anche per comprare i BTp. Questa potrebbe essere un'ulteriore goccia nel mare dello spread con i Bund. Una battaglia sacrosanta per la tutela degli Enti locali, a cui le banche hanno rifilato derivati capestro, rischia insomma di diventare un boomerang per l'Italia.
Il conflitto tra giurisdizioni
Non finisce qui. Perché oltre alla sentenza del Consiglio di Stato, sullo stesso caso della provincia di Pisa si è pronunciato anche il Tribunale inglese: nella sentenza – fino ad oggi mai impugnata – si legge che la giurisdizione sul derivato è inglese. Insomma: esistono due sentenze sullo stesso caso, in Italia e in Inghilterra, in conflitto tra loro: perché il Consiglio di Stato, facendo "sparire" il derivato, rende irrilevante la decisione inglese. Ovvio che le banche solleveranno il conflitto. Probabilmente lo faranno presto, perché stanno già presentando un ricorso in Cassazione. Morale: la vicenda potrebbe presto finire alla Corte europea di Giustizia, su rinvio della Cassazione o del giudice inglese. La battaglia continua.
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