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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2012 alle ore 16:21.

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Novità nel decreto liberalizzazioni in tema di mutui bancari, grazie ad emendamenti presentati dai relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd). Le proposte di modifica all'art.28 del decreto sulle liberalizzazioni (decreto legge 24 gennaio 2012. n.1) prevedono l'eliminazione dell'obbligo di aprire un conto corrente presso la banca, l'istituto di credito o l'intermediario in cui si accende il mutuo.

Nello stesso emendamento, che dovrà ora essere approvato dalla commissione, è previsto che i clienti saranno liberi di collegare allo stesso mutuo la polizza di assicurazione sulla vita ritenuta più conveniente. Le banche dal conto loro potranno proporre «almeno due preventivi» ma in ogni caso «non riconducibili alle banche, agli istituti di credito e agli intermediari finanziari». Per entrambi i casi si tratterebbe di pratica commerciale non corretta, ai sensi del codice al consumo.

I punti ancora contestati
L'emendamento non tocca però un punto chiave, duramente contestato dalle associazioni dei consumatori. Ovvero la possibilità comunque di vincolare l'erogazione del mutuo alla sottoscrizione di una polizza. Ci si riferisce alle polizze cpi (credit protecion insurance) che proteggono il rimborso delle rate nel caso in cui il mutuatario perda il posto del lavoro o abbia un problema di salute. Polizze di ampio spettro che, nelle ipotesi più costose, coprono anche dal rischio morte. Contratti fino ad oggi venduti anche dalle banche che erogano mutui (pochi sanno che si possono sottoscrivere anche in separata sede presso compagnie assicurative ad hoc), con commissioni altissime, in media il 50% del premio complessivo con punte fino all'83% (come segnalato dalla stessa Isvap).

L'articolo 28 del decreto sulle liberalizzazioni (decreto legge 24 gennaio 2012. n.1) al momento stabilisce: «Le banche, gli istituti di credito e gli intermediari finanziari se condizionano l'erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita sono tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi».

Sebbene a una prima lettura pare essere una concessione a favore dei mutuatari, dato che con effetto immediato si vedranno proporre in banca almeno due contratti assicurativi legati al mutuo, a una seconda, più attenta, lettura emerge - secondo Elio Lannutti di Adusbef - un grave colpo alla trasparenza e all'equità.

Perché viene formalizzato il principio che gli istituti di credito possono "condizionare" l'erogazione del mutuo alla stipula di una polizza assicurativa, ovvero di un contratto di cross selling/accessorio. «Questo si può tradurre in una sorta di ricatto nei confronti di un aspirante mutuatario, non interessato alla sottoscrizione di tali polizze. Ricatto che sottilmente è stato sinora praticato da molti istituti ma che pare clamoroso che venga formalizzato in un testo di legge».

www.twitter.com/vitolops

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