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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2012 alle ore 13:43.

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La prima maxi-asta della Bce ha sortito un forte effetto sui BoT, ma non sui conti di deposito che continuano anche adesso, a distanza di due mesi, a sfornare tassi allettanti e, alle condizioni attuali, mai storicamente così più alti rispetto ai titoli di Stato competitor. Questo, nonostante un regime fiscale differente (la ritenuta che si applica sui rendimenti dei BoT è del 12,5% contro il 20% calcolato sui conti di deposito).

Basti pensare che il BoT in scadenza 14 febbraio 2013 prezza oggi 98,108, l'equivalente di un rendimento netto dell'1,593%. Vincolando liquidità su Banca Sistema per 12 mesi si ottiene invece un rendimento netto del 3,84%. Ma la platea di istituti con offerte al rialzo è molto estesa. Sui 12 mesi Ibl banca arriva fino al 3,6%, Banca Ifis remunera il 3,52%, Iwbank il 3,44%, Banco popolare, Chebanca!, Ing direct, Banca Sella, Banca Mps, Webank il 3,2%. La stessa soglia che BancoPosta remunera in un conto tradizionale (guarda la tabella completa con le offerte a confronto).

I tassi offerti salgono in proporzione al periodo entro il quale si vincola la liquidità. Se ci spostiamo sui 24 mesi è più opportuno confrontare i conti deposito con i BTp a due anni. Sul mercato secondario abbiamo oggi i BTp dicembre 2013 che al prezzo di 101,411 offrono un rendimento netto del 2,4%. Oppure ci sono i BTp 15 novembre 2014 che prezzano 106,82, pari a un tasso netto 2,6%.

Con vincolo a 24 mesi ci sono due istituti che spingono i conti di deposito oltre il 4% netto: Banca Sistema (4,16%) e Banca Ifis (4,08%).

Vincolo o non vincolo?
Nel confronto delle offerte e nella valutazione del prodotto più calibrato sulle proprie caratteristiche va valutata, però, anche la possibilità di rientrare in possesso in anticipo delle somme in giacenza, in caso di esigenze sopravvenute, magari rinunciando all'alta remunerazione del vincolo. E si scopre che le offerte più aggressive non offrono la possibilità di svincolare (salvo l'opzione Like di Banca Ifis al 3,4%) mentre quelle un po' al di sotto, che però si posizionano sopra il tasso pagato oggi dai BoT, offrono questa possibilità. Per questo motivo è opportuno anche scendere sul concreto e calcolare, al di là del tasso, le remunerazioni nominali sui migliori prodotti offerti (ecco i calcoli elaborati dal broker confrontaconti.it sulla base di investimenti di 10mila, 20mila e 30mila euro).

Fino a quanto durerà il primato dei conti di deposito?
E torniamo al punto di inizio: fino a quando i conti di deposito offriranno tassi migliori rispetto ai titoli di Stato? Fonti interbancarie indicano che da mercoledì 29 febbraio - quando la Bce offrirà un'altra maxi-asta alle banche europee a 3 anni al tasso agevolato dell'1% per cui si vocifera ci possa essere anche una richiesta record di 1.000 miliardi di euro - molti istituti potrebbero, forti di nuova liquidità a sconto, anche valutare di cambiare nei prossimi mesi strategia. Al momento sono solo indiscrezioni, a rigor di logica. Ma i risparmiatori (accorti e non) sono avvisati.

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