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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 16:09.
Quanto al tema dell'eccesso di liquidità secondo Longo «molto probabilmente una buona parte della liquidità immessa nel mercato dalle varie banche centrali potrebbe essere allocata verso gli asset più rischiosi e verosimilmente il mercato azionario sembra essere il segmento che ne sta beneficiando maggiormente». Secondo Biocchi proprio l'eccesso di liquidità, favorito dalle ultime operazioni Ltro della Banca centrale europea, sta favorendo i mercati.
Ci sono altri motivi che spiegano il rialzo delle Borse? «Oltre alla maggiore liquidità allocata, al miglioramento della situazione prospettica della ripresa europea e all'ingiustificato calo della seconda parte dell'anno scorso non riteniamo che ci siano altri fattori a trainare gli indici borsistici, se non la possibilità di ulteriore moneta sul mercato. Questa volta le aspettative non si concentrano su Bce, Fed e BoJ, ma sulla Pboc, la Banca centrale cinese. Gli ultimi dati cinesi sull'inflazione, al 3,2% a/a, al di sotto del target del 4%,, il calo dell'export, la revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2012, al 7,5%, minimo dal 2004 e il raffreddamento dei prezzi del mercato immobiliare cinese stanno alimentando le aspettative di un'espansione monetaria da parte della Banca centrale cinese, che vada oltre alla riduzione del tasso sulle riserve obbligatorie, come è accaduto a febbraio».
Quali sono le prospettive per i prossimi mesi per i mercati azionari?
«Sell in may and go away dice il detto - ricorda Gabriele Vedani, managing director di Fxcm -. Non penso che per il 2012 ci sarà una fase così marcata tra il rialzo ed il ribasso; verò è che le molte alee, cui si aggiungere a quelle europee, in ordine sparso, la crisi Iraniana, le elezioni francesi tedesche ed americane, la resa dei conti sulla politica fiscale americana, molto probabilmente creeranno fasi alterne di rialzo e ribasso che non dovrebbero però fare muovere i listini molto lontano dai livelli attuali. Sarà quindi importante gestire i portafogli in maniera molto dinamica nel breve periodo per approfittare di questa alta volatilità, in attesa che la ripresa americana si espanda a macchia d'olio contagiando -se Portogallo, Spagna, Grecia e, non dimentichiamolo, Italia avranno svolto bene i loro difficili compiti - anche il Vecchio Continente. Allora sì che si potrà iniziare a parlare di una vero ciclo pluriennale di rialzo».
«Non riteniamo che la situazione sia destinata a durare molto. Verosimilmente il rally azionario potrebbe durare sino a giugno - spiega Longo -. Fino a quella data i gestori potrebbero preferire l'azionario, poi il ritracciamento o una fase laterale potrebbe comportare l'uscita degli operatori dall'equity. In mezzo a questo rally ci saranno gli appuntamenti elettorali di Grecia e Francia. Successivamente potrebbe aprirsi una fase laterale o un ritracciamento sino all'autunno».
Positivo sul medio periodo Biocchi: «Se le banche non interromperanno la politica di acquisto di titoli di Stato, con conseguente riduzione degli spread, le Borse continueranno a beneficiare. Ciò detto, i numeri dicono che i mercati sono anche un po' "tirati" e quindi non è da escludere una salutare correzione».
Le aree da tenere d'occhio nel breve periodo
«È necessario attendere la fine della settimana per vedere se gli indici chiuderanno sopra i livelli psicologici rotti oggi, confermando la positività, oppure tornando al di sotto degli stessi la negheranno - spiega il trader professionista Stefano Bargiacchi -. Le aree da tenere d'occhio sono a mio avviso quelle intorno ai massimi di febbraio, quindi su Eurostoxx 50 quella dei 2500, sul Dax quella dei 7000, mentre sul nostro Ftse Mib è vitale il livello dei 17000, violato nella prima parte della giornata, dopo che in febbraio aveva spinto al ribasso l'indice con decisione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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