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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2012 alle ore 18:48.
Secondo Agostino De Luca, responsabile investimenti A&G Consulting per chi ha un orizzonte di 12/18 mesi ed è disposto ad accettare oscillazioni in portafoglio anche notevoli la ripartizione ottimale sarebbe invece la seguente: il 50% in azioni ad alto dividendo scelte a livello mondiale, il 20% in titoli del settore infrastrutture dei Paesi Emergenti; il 20% in titoli dei listini asiatici del settore consumi di base; il 10% in titoli americani dei settori Biotech e tecnologia.
Il gestore di banca Cesare Ponti suggerisce, invece, di puntare a Sanofi: «rimaniamo positivi sul settore pharma, le cui valutazioni hanno sofferto sia per le preoccupazioni relative alla riforma della sanità negli Stati Uniti sia, nell'ultimo periodo, a causa della rotazione settoriale che ha privilegiato i settori maggiormente ciclici. Sanofi è una società molto ben diversificata a livello geografico (è presente nei mercati emergenti) e ha dimostrato di possedere un modello di crescita sostenibile».
(L.I.)
100 mila euro
Nel basket finiscono Daimler, Fiat industrial, Google, Monsanto, GE, Intesa, HP
Diversificare anche su lusso e biotech
A Piazza Affari buone chance con Ansaldo Trasporti
Indipendentemente dal profilo, Roberto Contini, responsabile direzione advisory di BIM, ha selezionato una serie di titoli che inserirebbe in ciascuno dei tre portafogli con il medesimo peso. Secondo l'esperto, al primo posto vanno preferiti i titoli (Daimler e Fiat industrial) di settori più ciclici e più correlati alla crescita economica mondiale. Segue il settore bancario italiano che beneficerà di un miglioramento della situazione della liquidità grazie agli interventi della Bce e di una forte riduzione dei rendimenti su BTp e corporate bond (Intesa). Da non trascurare i titoli del settore infrastrutture (General Elettric e Ansaldo Trasporti), della produttività agricola (Monsanto, Fiat Industrial per la parte macchine agricole). Sul fronte americano bene per Google che potrebbe beneficiare di un incremento degli investimenti in advertising. La spesa per beni di lusso rimane molto forte nei paesi emergenti, particolarmente in Asia (Swatch). Per effetto di una forte ripresa dell'M&A il gestore vede bene titoli come Software AG, Hewlett Packard, Nabors. Infine, il settore energia beneficerà di un'ulteriore ripresa degli investimenti, grazie ai livelli raggiunti dal prezzo del petrolio (Ap-Moeller Maersk).
Per Agostino De Luca, invece, maggiore è la disponibilità, maggiore è la diversificazione. Ecco dunque la sua asset class per chi ha 100mila euro da investire in azioni: il 30% in azioni ad alto dividendo scelte a livello mondiale, il 25% in azioni del settore infrastrutture dei Paesi Emergenti, il 15% in titoli asiatici del settore consumi di base, un 15% di titoli americani dei settori Biotech e tecnologia, un 10% in titoli del settore materie prime agricole; infine un 5% nel private equity (traggono vantaggio da liquidità sui mercati per possibili M&A).
(L.I.)
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