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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2012 alle ore 06:44.

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MILANO
L'agenzia di rating cinese Dagong apre le attività in Europa e avrà sede a Milano. Dopo un negoziato durato circa sei mesi, Dagong Credit Rating e il fondo di private equity sino-italiano Mandarin Capital Partners hanno raggiunto l'accordo per costituire una una joint venture, la Dagong Europe, di cui avranno rispettivamente il 60 e il 40 per cento.
Il piano prevede che prima dell'estate sia presentata la richiesta di autorizzazione all'Esma, l'autorità europea di vigilanza sui mercati finanziari in modo da riuscire ad avere entro la fine dell'anno il via libera e poter avviare le attività all'inizio del 2013. Per la fase di avvio di Dagong Europe è stato ingaggiato con un contratto a termine Marco Cecchi de Rossi, fino a pochi mesi orsono responsabile di Fitch rating Italia. Cecchi de Rossi, per ora, ha solo il compito di seguire la fase di start-up, dalla richiesta di registrazione all'Esma fino all'inizio della fase operativa.
Amministratore unico della newco (che ha richiesto un investimento iniziale inferiore a 10 milioni di euro) è Lorenzo Stanca, partner di Mandarin, ma è già stata avviata la ricerca di un general manager e di un primo nucleo di senior analyst e originator senior. Nella fase iniziale saranno in tutto una decina di persone, ma il business plan di Dagong Europe prevede di arrivare ad una trentina di professionisti nell'arco di cinque anni. L'obiettivo è di raggiungere un giro d'affari di almeno 9 milioni di euro e un ebitda di 2 milioni e mezzo, con una quota di mercato tra il 5 e il 10%. Ma si tratta di obiettivi «molto molto prudenti».
L'accordo tra i cinesi e Mandarin (seguito da Marco Franzini dello studio Simmons & Simmons) prevede che Dagong Europe sia l'unico soggetto partecipato da Dagong Ltd per tutto il mercato europeo. Ogni nuovo ufficio, succursale o filiale in qualsiasi altro paese europeo farà capo esclusivamente a Dagong Europe.
L'agenzia di rating non si occuperà di cartolarizzazioni (che sono circa il 20% del mercato) ma solo di emissioni corporate e di financial investors. Inizialmente l'attività si concentrerà sui mercati continentali principali: Germania, Italia, Francia e Spagna. In una seconda fase si prevede di estendere il raggio d'azione al Regno Unito.
«Nelle prime presentazioni - afferma Stanca - abbiamo ricavato la sensazione di un potenziale di crescita molto alto. Scommettiamo sull'integrazione culturale e sul trasferimento di un approccio diverso al credit rating in un mercato maturo come quello europeo. Sappiamo che è una sfida complessa, ma ci crediamo».
Il sistema finanziario cinese, come sottolinea Stanca, resta un mondo chiuso, nonostante le principali banche abbiano aperto filiali nei Paesi occidentali. «Ma è poca cosa. Dagong, invece, è il primo operatore finanziario cinese che apre in Europa con un ruolo rilevante, in uno degli snodi vitali di tutto il sistema. Da questo punto di vista è una svolta nello scenario mondiale».
Le trattative tra Mandarin e l'agenzia di rating erano cominciate nello scorso autunno (si veda Il Sole del 12-11-2011) quando il presidente Guan Jianzhong aveva fatto un viaggio in Europa che lo aveva portato, tra l'altro, a Parigi per un incontro con i vertici Esma e a Milano. Guan Jianzhong in quella occasione aveva accusato l'attuale sistema di rating appannaggio di Moody's, S&P e Fitch di «essere costruito per tutelare gli interessi dei principali Paesi debitori», Stati Uniti in testa.
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